Foto 1992 quando vennero alla luce nuovi reperti |
La zona entrò nel mirino degli esperti fin dal 1930,
con Giacomo Chianese e Amedeo Maiuri (all’epoca rispettivamente ispettore
onorario e soprintendente ai beni archeologici). L’ultima sensazionale scoperta
fu fatta agli inizi degli anno ’90: in tutta la zona adiacente al Ciaurro
vennero alla luce resti e vestigia di un’importantissima villa patrizia d’epoca
romana. Due grosse cisterne, con un interessante e fitto “opus reticolatum”,
nella parte alta e nella zona a sud dell’area del Ciaurro non lasciarono dubbi.
Intorno al millenario mausoleo funebre c’era un importante insediamento
abitativo. Insomma, l’intuizione di Giacomo Chianese si rivelò più che fondata.
Fin dagli anni ’30 l’ispettore onorario ai beni archeologici puntò l’attenzione
sulla collina di Vallesana. Si mobilitò per riportare alla luce , ristrutturare
e restituire alla sua naturale bellezza
il Ciaurro e avrebbe voluto, come scrive Antonio Menna in un articolo
del periodico “ideaCittà” del 1992, continuare gli scavi in tutta la zona.
Chianese aveva intuito la presenza di nuove testimonianze e aveva deciso di
portare avanti una battaglia – di concerto con Amedeo Maiuri – per la
costituzione a Vallesana di una vera e propria città archeologica. Il progetto
naufragò tra intoppi burocratici e difficoltà finanziarie.