Carmela rivuole i suoi sette figli


Questa è una storia di miseria e ignoranza. La storia della famiglia Sanseverino di Napoli. Fino a tre anni fa vivevano in dodici, padre, madre e dieci figli, in un buco nel Rione Sanità. Poveri in canna e anche incoscienti, pur senza un lavoro fisso continuavano a far figli. Colpevoli solo di questo, però. Mai riscontrata una violenza, né un qualsiasi altro reato ai danni dei ragazzini. Un giorno, però, la signora Carmela affida a una vicina la figlia che sta male e le chiede di portarla al Pronto soccorso. Tanto basta per far scattare una denuncia per abbandono di minore e poche settimane dopo, il 5 ottobre 2015, all’alba – come si fa con i criminali – portano via sette bambini e li affidano a case famiglia e a comunità sparse per la regione. Carmela non si arrende, va in televisione, chiede aiuto al Comune. Qualcosa si muove, la Curia le assegna un alloggio in affitto, il marito viene assunto in una ditta di refezione. Ma non c’è lieto fine perché i figli, che oggi hanno tra i 3 e i 13 anni, restano dove sono. In più al signor Sanseverino hanno ridotto l’orario di lavoro: ora guadagna solo 400 euro al mese. Difficile che in queste condizioni i giudici riaffidino loro i figli. La prossima udienza è stata fissata per ottobre. Intanto la signora Carmela e i suoi figli si disperano, lei gira la Campania per andarli a trovare e qualcuno chiede: quanto spende ogni mese lo Stato per mantenere questi sette ragazzini nelle comunità e nelle case famiglia?

Fonte il Venerdì di Repubblica      

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