Piazza Umberto I°, telecamere smontate e mai più rimontate |
I promotori del
corteo anti roghi, come è scritto nel comunicato lanciato da Biagio Sequino,
chiedono più videosorveglianza. Noi avremmo abolito l’avverbio e lasciato solo il sostantivo. Per quale motivo? Perché a
Calvizzano la videosorveglianza non c’è più. Le due telecamere in piazza del progetto
Alpha, con centrale operativa nella sede del Comando della Polizia municipale
di Giugliano, comune capofila, furono smontate a gennaio 2016 , perché, come
riferì al nostro blog il comandante Carmine Petraio, responsabile del sistema,
dovevano essere riparate. Alla fine non sono state più rimontate, ciò farebbe
presupporre che la problematica potrebbe essere legata al mancato pagamento del
canone annuale: il Comune di Calvizzano, infatti, avrebbe maturato un debito
verso Giugliano di circa centomila euro. Degli altri due occhi magici, uno fu
piazzato in via Vittorio Emanuele (la strada adiacente al Comune) e l’altro in
via Pietro Nenni (la strada di fronte al Comune). L’intento
dell’amministrazione Salatiello, infatti, era proprio quello di avere a
disposizione strumenti tecnologici avanzati che potessero fungere da deterrente
contro coloro che trasgrediscono le più elementari norme di igiene urbana.
Invece, la mission è completamente fallita, visto che lo slargo di via Vittorio
Emanuele è quasi sempre pieno di cumuli di immondizia (ne abbiamo parlato in
diversi articoli). Ma vi è di più: le telecamere non potevano essere accese in
quanto non esiste ancora un regolamento comunale per la videosorveglianza.
Telecamere via
Alveo. L’amministrazione
Salatiello, a gennaio 2015, formulò le direttive politico-amministrative
ai 7 responsabili di settore, indicando come priorità anche l’istituzione della videosorveglianza sul
tratto di via Alveo Camaldoli, ricadente nel territorio calvizzanese. La direttiva non è stata mai applicata.
Telecamere Terra di fuochi. I lavori di
installazione di 22 telecamere sul territorio di Qualiano (13 occhi magici)
e Calvizzano (9, di cui una proprio dove si è sviluppato il rogo tossico
di ieri notte) dovevano iniziare il primo luglio scorso, ma il ricorso al Tar
della INPOWER Group scarl, la ditta seconda classificata alla gara d’appalto ha
frenato l’iter.
Telecamere previste dall’ex amministrazione Granata. Peccato che se n’è solo parlato
insistentemente, ma non si è mai concretizzato il progetto di
installazione di 29 telecamere sul territorio. La decisione fu presa dall’ex
sindaco Granata ad inizio 2012, in seguito a numerosi atti vandalici compiuti a
danno di beni pubblici, ma anche per arginare fenomeni di malcostume, poiché
una parte della cittadinanza si ostina a non fare la differenziata e continua a
considerare strade e marciapiedi come autentiche discariche. A tal fine furono
pure impegnati circa 90mila euro da
spalmare su cinque esercizi finanziari. Una parte di questi soldi sarebbe
servita per l’approvvigionamento del materiale, che sarebbe stato fornito dalla
ditta vincitrice della procedura negoziata (mai avviata), mentre la rimanente
parte sarebbe occorsa per organizzare la postazione operativa da ubicare nella
sede dei vigili urbani. Con l’insediamento di Salatiello, il progetto è stato
completamente accantonato.
Egregi signori del
Comitato, di carne al fuoco ce n’è tanta. Il corteo va bene, ma bisogna mettere
in campo iniziative più incisive per evitare che il territorio bruci.