Marano. Tanti convegni nella sala intitolata al grande poeta Cavallo, voce “contro della letteratura italiana”


Giovedì 27 aprile, ore 17.30, sarà presentato l’ultimo libro della scrittrice maranese Olimpia Piccolo, “L’altra faccia della luna”. L’incontro letterario, organizzato dall’associazione Clara e Francesca onlus con il coordinamento di Marco Tagliaferri, sarà moderato dalla giornalista Angela Mallardo. Sabato 29 aprile, ore 18.00, si terrà un dibattito pubblico organizzato dall’associazione culturale Più presieduta da Crescenzo Coppola, al quale parteciperà  il sottosegretario alla Giustizia. Tutto nella sala dedicata al celebre poeta maranese Franco Cavallo, morto nel 2005 a 76 anni. Ma chi era precisamente questo grande uomo di cultura?
Poeti di tutto il mondo, disunitevi!” gridava irridente e carnale Franco Cavallo, voce “contro” della poesia italiana, quando aveva già deciso di lasciare Roma e di tornare verso casa. Non proprio a Marano, che di campagna già non ne aveva più, ma nei dintorni di Cuma, in quella terra ardente e pigra che gli somigliava e che lo ha accolto fino alla morte arrivata a 76 anni, dopo una breve e fulminante malattia. Cremato come da sua volontà, adesso le sue ceneri sono riposte nella cappella di famiglia nel cimitero di Marano. Franco Cavallo, infatti, era figlio di questa città; figlio sconosciuto e lontano, come succede a tanti. Poeta intenso e apprezzato, avanguardista  coraggioso, sperimentatore di tecniche e linguaggi, critico letterario, studioso e traduttore di poeti francesi, Cavallo ha attraversato da protagonista  una lunghissima stagione artistica, una delle più fervide della storia culturale italiana, quella della poesia avanguardista, libera, innovativa che si è formata a Roma nel cuore degli anni Sessanta. Cavallo, a Roma, era arrivato nel 1958, a 29 anni, dopo gli studi di Giurisprudenza a Napoli e dopo una già intensa attività poetica, cominciata agli inizi degli anni Cinquanta con le collaborazioni alle riviste Civiltà delle macchine, il Caffè e Tempo presente. Giornalista letterario e scrittore (Giorgio Caproni, sulla Fiera letteraria, lo definisce “disegnatore del mondo di prima mano”), a Roma lavora come redattore a diverse trasmissioni radiofoniche e televisive con la Rai. In questo periodo escono i suoi primi libri di versi, editi da Rebellato e poi da Guanda: Paesaggio flegreo, Reliquia marina, Fetiche, I nove sensi. Accanto all’attività poetica,  Cavallo però coltiva sempre la passione di grande promotore culturale. Nel 1966 fonda il premio Argentario, che avrà tra i vincitori Alberto Moravia, Amelia Rosselli, Tonino Guerra, Andrea Zanzotto. Nel 1968 fonda, insieme a Felice Piemontese e Sebastiano Vassalli, il movimento culturale Ant.Ed., mentre storico è un suo programma di poesie per la Rai per il quale ha registrato colloqui con i più grandi poeti del mondo, da Ungaretti a Montale, d Ezra Pound a Michel Deguy.
Agli inizi degli anni Settanta decide di tornare verso casa: sceglie le campagne di Cuma, dove ha vissuto con la moglie Anna Gisondi, sposata nel 1962 e la figlia Mariella (nata nel 1964) fino alla morte. Anche nei Campi Flegrei, Cavallo non tiene a freno la sua personalità vulcanica: fonda la rivista di poesia Altri termini e una omonima casa editrice; con questa pubblica , nel 1993, una sorta di antologia della sua lunga attività poetica. Un percorso nella sua creatività e nella sua ricerca. “Una rilettura di se stesso – scriveva Felice Piemontese sul Mattino - , un’autostoricizzazione, un volume che riepiloga venticinque anni di attività che sono serviti a fare di Cavallo uno dei poeti italiani la cui fisionomia è più riconoscibile”. Il libro si chiama l’animale anomalo e mai definizione fu più calzante per un poeta che ha fatto dell’emozione viscerale e cruda una cifra di vita prima ancora che letteraria.


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