Marano-Calvizzano, con i Giullari si rinnova l’arte del teatro popolare

Cliccate sopra per scoprire i protagonisti di Bacco, Tabacco e Venere, Cose e Pazz 

La compagnia dei “Nuovi Giullari” (ne fanno parte diversi artisti maranesi e calvizzanesi) quest’anno ha riportato in scena “Bacco…Tabacco e Venere”, un testo scritto a quattro mani da Antonio Furiano e Fabio Izzo, con una variante alquanto significativa al titolo, completato in “Bacco, Tabacco e Venere, Cose e Pazz”: hanno ottenuto un successo eccezionale (quattro serate da sold out con tanti applausi) nelle rappresentazioni tenute al teatro Alfieri di via Tagliamento a Marano. E’, infatti, da “Pazzi”, volendo usare un eufemismo, avventurarsi nell’intricato mondo della gestione teatrale: Antonio Furiano (attore e regista) e Fabio Izzo (attore), fondatori della compagnia teatrale dei “Nuovi Giullari” e il noto maestro d’orchestra Mario Simeoli (direttore artistico del teatro), lo hanno fatto, riuscendo a riportare in auge l’ex Auditorium che era ridotto  in uno stato di abbandono 

  
I giullari erano artisti girovaghi provenienti dal popolo, che, a partire dal Medioevo, dilettavano con i loro spettacoli il pubblico colto e raffinato delle corti delle grandi città. Col trascorrere dei secoli, la figura dell’artista è stata investita di una sacralità che in origine gli era estranea: questo è stato, di fatto, il presupposto per il rovesciamento dei rapporti che esso aveva stabilito con il suo pubblico.
La filosofia della compagnia teatrale “I nuovi giullari” affonda le sue radici proprio qui: “L’idea – spiega Antonio Furiano – è quella di recitare sapendo di partire dal basso, restando sempre ancorati al proprio passato, senza stabilire un rapporto di superiorità con il pubblico che ci viene ad applaudire”.
In effetti questa compagnia che ha già ottenuto ottimi risultati nel panorama teatrale è nata con poco.
Ho iniziato a fare teatro – continua Furiano – quando avevo 14 anni nel teatro della parrocchia di San Giacomo a Calvizzano. All’inizio mi venivano affidati piccoli ruoli, ma poi, di anno in anno, con la crescita dei ruoli si è accresciuta anche la voglia di esportare il mio modo di fare teatro al di fuori delle mura della parrocchia. Così, nel 2002, insieme a Fabio Izzo abbiamo deciso di fondare questa piccola compagnia amatoriale che, col passare degli anni si è evoluta fino a diventare un’associazione culturale onlus”.
 Il loro repertorio si ispira alla concezione pirandelliana della convivenza, nell’uomo, di personalità diverse e contrastanti, e alla contemporaneità dei temi trattati nelle commedie di Vincenzo Salemme, allievo di Eduardo de Filippo. Fino al 2007, il gruppo formato da circa 10 commedianti, si esibiva in spettacoli tratti dal repertorio napoletano. Poi, Antonio Furiano e Fabio Izzo, si cimentarono a scrivere a quattro mani il loro primo lavoro: “Tre cuozzi in affitto”, che fu presentato per la prima volta al teatro “Le Maschere” di Arzano. Lo spettacolo riscosse un gran successo di pubblico, per cui fu replicato più volte in altri teatri della provincia. Oggi si può dire con certezza che tutti gli attori sono diventati dei veri professionisti.


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