Calvizzano. Piano finanziario tari, l’opposizione: “ faremo un esposto alle Autorità competenti”


Per i due consiglieri di minoranza, Sequino e De Vito, si tratta di un Piano “pezzotto”  completamente da rifare: contestualmente vanno ricalcolate anche le nuove tariffe sui rifiuti   

Dopo aver letto i verbali del consiglio comunale del 31 marzo, i due consiglieri  rimasti a fare opposizione, Sequino e De Vito (Pirozzi e D’Ambra sono scomparsi),  si sono resi conto che l’unico modo per far valere le loro ragioni, è quello di denunciare alle Autorità competenti  l’ennesima ingiustizia  perpetrata dall’amministrazione a danno dei cittadini. Le loro due pregiudiziali, nelle quali sostanzialmente  chiedevano di rivedere il Piano tari, alla luce del fatto che non sono stati defalcati i costi non più sostenuti per la gestione dell’isola ecologica per gli anni 2015 e 2016, sono state bocciate dalla maggioranza. Per quanto concerne la prima, presentata nel Consiglio comunale del 29 dicembre 2016, il sindaco Salatiello presentò un emendamento nel quale ritenne valide le ragioni dei due consiglieri di minoranza e di impegnarsi, in sede di approvazione delle tariffe a calcolarle sulla base di un Piano più dettagliato, dove sarebbero state analizzate singolarmente le varie voci e defalcati i costi non sostenuti. Per la seconda pregiudiziale, invece, presentata sempre dai due oppositori nel Consiglio comunale del 31 marzo scorso, nella quale si chiedeva il rinvio della trattazione del Bilancio di previsione, il sindaco ha ritenuto la questione destituita di fondamento sotto tutti i profili. E’ l’ennesima presa per i fondelli nei confronti dei due battaglieri oppositori?
Sicuramente  –  afferma De Vito – ma non bisogna meravigliarsi più di tanto, poiché  è il classico modo di agire di Salatiello che, ormai, abbiamo imparato abbastanza a conoscerlo: il sindaco, pur di non darla vinta ai suoi oppositori, cerca di ordinare le carte a suo piacimento, per raggiungere solo i suoi obiettivi”.
Quali, nel caso specifico?
Di non aver voluto stravolgere  - aggiunge -  il costo complessivo del servizio di gestione del ciclo integrato dei rifiuti, per dire poi ai cittadini di non aver aumentato la tassa sui rifiuti e, nel contempo, fregiarsi del record che a Calvizzano è quella più bassa del comprensorio giuglianese. Invece, se ci avesse ascoltato ci sarebbe stata un’ulteriore diminuzione delle tariffe  tari”.   

Poi – incalza l’altro oppositore Sequino – sindaco e consiglieri di maggioranza ci apostrofano come cattivi della situazione, quando,  per far valere i nostri diritti, ma soprattutto quello dei cittadini, ci rivolgiamo alla Corte dei Conti, al Prefetto o alla Procura della Repubblica.  Inoltre, ne approfitto per ricordare che, come evidenziato dalla Corte dei Conti e dal Ministero delle Finanze,  l’eccedenza di gettito rilevato a competenza, nel caso specifico i costi previsti per il 2015 e 2016, per l’isola ecologica mai attivata, senza aggiungerci quelli della potatura del verde inseriti illegalmente nel piano finanziario tari 2016, deve destinarsi ad abbattimento del tributo dovuto per l’anno successivo ”.    

Approfondimento
Secondo l’amministrazione i circa 204mila euro, sebbene imputati formalmente (102 mila euro come da piano tari 2015 e 102mila euro anno 2016) alla gestione del Centro raccolta, contrariamente a quanto asserito nelle pregiudiziali a firma degli oppositori Sequino e De Vito, sono stati effettivamente sostenuti. Ecco come.
Anno 2015 
54mila310 euro di maggiori oneri corrisposti alla SAPNA ( Società Ambiente Provincia di Napoli). Tra il Comune è la SAPNA c’era un conflitto in atto, risolto nel 2016 con un accordo transattivo nel quale è stato previsto un esborso da parte del Comune di 1milione042mila euro, a fronte di un importo  previsto in bilancio era di 987mila859 euro, cioè inferiore di 54mila310 euro.  Prima domanda: perché di questa cifra ci si è ricordati solo a marzo 2017, dopo la pregiudiziale degli oppositori, mentre non era stata presa in considerazione  nel piano tari  2016? Altri 43mila 147 euro sono stati corrisposti alla ditta LRS che cura la raccolta, lo spazzamento e la differenziata in città, per ritardati conferimenti allo STIR di Giugliano. 4mila564euro è la quota di accantonamento per presunta inesigibilità.
Maggiori costi sostenuti nel 2016.
44mila486euro per lavori di riqualificazione e miglioramento del Centro raccolta. Anche in questo caso non si capisce perché di tale somma, visto che i lavori sono terminati a dicembre 2016, non se ne sia tenuto conto nel piano finanziario tari 2017, quello approvato nel Consiglio comunale del 29 dicembre 2016. 5mila547 euro per installazione impianto semaforico nei pressi  dell’isola ecologica. 8mila881 euro per allaccio  alla pubblica fognatura. 19mila274 euro per maggiori oneri corrisposti alla SAPNA: nel piano finanziario Tari 2016 era stata appostata per i costi SAPNA la cifra di 342mila 253 euro a fronte del conguaglio di 361mila527 euro. 23mila387 euro da corrispondere alla ditta LRS per maggiori distanze chilometriche ricoperte per il raggiungimento degli impianti di recupero e smaltimento. 445,73 euro per  quote di accantonamento per presunta inesigibilità.
Neanche a farla apposta, sommando tutte queste cifre si arriva a circa 204mila euro, i soldi che, secondo i due oppositori Sequino, andavano defalcati dai costi totali, poiché, negli anni 2015 e 2016, non è andata in funzione l’isola ecologica.
Andiamo avanti, poiché di contraddizioni ce ne sarebbero, a nostro avviso, ben altre.

Comparando i due piani finanziari tari 2017, quello approvato in Consiglio comunale il 29 dicembre 2016 con quello approvato in sede di bilancio, non si capisce perché, a distanza di tre mesi i costi di trattamento e smaltimento rifiuti solidi urbani da elargire alla SAPNA, lievitano da 360mila euro a 410mila euro, cioè 50mila euro in più. Inoltre,  i costi preventivati per 11 mesi di gestione del centro raccolta  ( dal primo febbraio, quando sarebbe dovuta andare in funzione, al 31 dicembre 2017) pari a 159mila715 euro scendono, dopo tre mesi, a 31mila943 euro. E questo si spiega poiché, occorrendo la variante urbanistica (altro mistero), l’apertura dell’isola ecologica slitta al primo novembre 2017.  Praticamente vengono recuperati 127mila772 euro (159mila715 meno 31mila943) che diventano, però,  87mila 772 euro poiché vanno sottratti i 50mila euro di costi aggiuntivi alla SAPNA e aggiunti 10mila euro, in quanto i costi per sacchetti, rimozione rifiuti speciali e pattumiere vetro calano da 40mila euro (primo piano finanziario) a 30mila euro (secondo e ultimo piano finanziario tari). Circa 88mila euro, dunque, che potevano essere restituiti agli utenti sotto forma di bollette più leggere. Invece, per pareggiare i conti e non alterare il costo complessivo del servizio di Igiene urbana pari a 1milione965mila434 euro, si fanno lievitare i costi comuni diversi (elettricità, gas, acqua, pulizie, servizio civico ambientale, acquisto attrezzature/vestiario) di circa 87mila 700 euro,  serviti per sostenere, per tre mesi (gennaio, febbraio e marzo 2017)  gli operatori del servizio civico ambientale. Volendo essere capillari, va aggiunto che buona parte dei 79 operatori sono stati utilizzati per le pulizie dei locali comunali, per cui i loro emolumenti (poco più di 300 euro mensili cadauno) non dovevano gravare sulle bollette della spazzatura. A voi le considerazioni finali.         

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