È partita da pochi giorni la raccolta fondi per sostenere
campoAperto. Ma cos'è campoAperto?
Si tratta di un'impresa agricola sociale sorta sui terreni del carcere di Secondigliano,
a Napoli, grazie alla società Cooperativa Sociale L’Uomo e il Legno.
L'impresa, operativa da oltre un anno, è nata con lo scopo di
offrire ai detenuti un percorso
concreto di riabilitazione tramite un lavoro regolarmente retribuito: CampoAperto
focalizza inoltre la produzione agricola sui prodotti
tipici campani famosi in
tutto il mondo, combinandone l’eccellenza con il concetto di consumo critico: agricoltura bio, filiera corta, tradizione artigianale.
Pomodorini del Piennolo del Vesuvio, melanzane lunghe napoletane, zucchine San
Pasquale: due ettari di terreno che, grazie ad un contratto di comodato d’uso
stipulato con l’Amministrazione Carceraria, danno vita a questi ed altri
prodotti grazie proprio al lavoro dei detenuti, sostenuti dal tutoraggio e
dall’accompagnamento da parte degli operatori della cooperativa.
“Con campoAperto – spiega Vincenzo Vanacore,
presidente dell’Uomo e il Legno - cerchiamo di provare a dare una risposta
concreta al bisogno di lavoro salariato espresso dai detenuti, in
considerazione del fatto che il sistema penitenziario, caratterizzato da
sovraffollamento, incremento dei suicidi e degli atti di autolesionismo, non
sempre riesce a garantire ai detenuti un autentico percorso di riabilitazione. L’impresa
sociale, inoltre, intende anche sensibilizzare la comunità locale sui temi
della detenzione anche per prepararla ad accogliere tutti coloro che, in
uscita, hanno bisogno di accoglienza e sostegno per potersi reinserire.
Garantire ai detenuti un impegno stabile e quotidiano, inoltre, è fondamentale
per valorizzarne le competenze e le energie in vista del successivo
reinserimento nel tessuto sociale, oltre che per diminuire l’impatto sociale ed
emotivo della restrizione della libertà”. D’altronde l'articolo 27 della nostra
Costituzione non potrebbe essere più chiaro: "Le
pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e
devono tendere alla rieducazione del condannato".
Non
essendo un progetto sostenuto da finanziamenti pubblici, L’Uomo e Il Legno ha
deciso di creare questa raccolta fondi
per sostenere la costruzione di due nuove serre, ampliando così la
produttività dell’impresa e di conseguenza aumentando la possibilità di
coinvolgere nuovi detenuti: le serre saranno incentrate sulla produzione
specializzata di fragole e frutti di bosco.
Comunicato Stampa