Terza
parte
L’allargamento a sinistra delle linee azzurre parallele,
indice di edificabilità, solo verso la
fine di via Garibaldi, dopo aver seguito un andamento equidistante dalla linea
nera verticale, farebbe insospettire anche chi non sa nulla di urbanistica e
schemi di progetto. Guardando il disegno, infatti, si nota che sul lato
sinistro delle due linee rosse verticali, rappresentative di via Garibaldi, risulta
un ampliamento della zona edificabile (B residenziale). Perché si espande solo
in quel posto? Da chi è stata presa questa decisione? Questa è un’altra domanda
che avremmo potuto porre al progettista in sede di conferenza stampa, ma non ci
hanno fatto parlare. Ma dove starebbe la novità? L’area in questione (pare di
proprietà di un parente di un ex amministratore) nella proposta di piano
urbanistico dell’ex sindaco Giuseppe Granata fu classificata come zona omogenea E1, cioè destinata
a “Parco agricolo”. La cosa non convinse il proprietario di tale
appezzamento, il quale, ritenendo tale destinazione “irrazionale, frutto di un
ragionamento illogico e in contrasto con la norma”, in sede di osservazioni al
puc, chiese che tale area venisse inserita in una zona B14 o C3 (in entrambi i casi edificabile) o
quanto meno di destinare il suolo a servizi terziari, commerciali, per pubblici
esercizi e ricettivi turistici (catalogazione G2). I tecnici redattori del
Piano rigettarono l’osservazione che puntava all’edificabilità, ma proposero
l’accoglimento di quella relativa alla
richiesta di destinazione a G2. Ma, nonostante ci fosse l’ok tecnico, se la
memoria non ci inganna, tale proposta fu bocciata dai consiglieri di
maggioranza, compreso Salatiello che all’epoca rivestiva il ruolo di presidente
del Consiglio comunale (solo Luciano Borrelli pare uscì dall’aula consiliare).
Oggi, invece, quel suolo, nel preliminare di Piano targato Salatiello, è zona B di completamento cioè edificabile.
Cosa è cambiato da otto anni a questa parte?