Calvizzano, l’iter del cimitero con annesso forno crematorio va avanti, ma degli ambientalisti locali si sono perse le tracce
L’iter per la realizzazione del cimitero
con annesso impianto di cremazione, iniziato il 28 novembre scorso, va avanti a
tutto spiano. Nella proposta di piano urbanistico, approvata in giunta il 23 dicembre
2016, è stata delineata l’area di pertinenza del luogo di culto, ma non si
conosce ancora quella di sedime (superficie edificabile effettiva). A breve, il
capo dell’ufficio tecnico, Lorenzo Tammaro, dovrebbe consegnare alla giunta apposita
relazione illustrativa sulla fattibilità tecnica, giuridica economica con
eventuali modifiche da apportare alla proposta di finanza di progetto,
presentata il 20 luglio 2016 dalla società Edile Vispin associata alla società
Ingegneria e Sviluppo. Anzi, sarebbe già in ritardo poiché tale compito avrebbe
dovuto svolgerlo entro fine dicembre 2016. Al di là del fatto se un’opera del
genere abbia un impatto positivo o negativo su un territorio di appena quattro
chilometri quadrati qual è quello di Calvizzano, in un contesto democratico bisognerebbe
ascoltare i cittadini attraverso una sorta di referendum popolare, cosa che
avrebbero dovuto fare l’amministrazione e i partiti del territorio. E gli
ambientalisti locali che fine hanno fatto? Sarebbe interessante conoscere il
loro parere come lo hanno espresso in occasione del tentativo di installazione
dell’ennesimo ripetitore, attraverso l’organizzazione
di cortei, presidi, manifestazioni di piazza e sit in a tutto campo. Che fine
ha fatto la Commissione ambientale speciale? Presidente Granato, se ci sei
batti un colpo.