Antonio Mauriello |
Andava messa ai voti la
pregiudiziale sospensiva a firma dei consiglieri di minoranza Angela De Vito e
Biagio Sequino presentata nel consiglio
comunale del 29 dicembre 2016, contrariamente a quanto disposto dal presidente
Antonio Mauriello e avallato dalla segretaria comunale Maria Clara Napolitano. Cos’è
la pregiudiziale sospensiva? Trattasi di una proposta intesa ad escludere ogni
deliberazione in trattazione, nel caso specifico l’approvazione del Piano finanziario Tari (tassa sui rifiuti). I fatti in breve per far comprendere meglio la
questione che è di carattere tecnico, ma con risvolti politici e amministrativi di estrema importanza. In
buona sostanza, era in discussione il Piano finanziario Tari 2017, attraverso
il quale viene determinata la tassa sui rifiuti, quando la consigliera di
minoranza, presente solo lei per l’opposizione, aveva chiesto che venisse
rimandata la discussione sull’unico
punto all’ordine del giorno, poiché nel Piano non erano state defalcate le
spese mai sostenute, un’operazione che avrebbe comportato una bolletta più
leggera per i contribuenti. La seduta non fu sospesa, perché il sindaco presentò un
emendamento (votato solo dai consiglieri della maggioranza) nel quale furono
ritenute valide le ragioni dei due oppositori (De Vito e Sequino) sottoscrittori del documento e di impegnarsi,
in sede di approvazione delle tariffe a calcolarle sulla base di un Piano più
dettagliato nel quale vengono stornati i costi non sostenuti. Cosa che, a
nostro avviso, non avverrà mai, a meno che i pochi oppositori rimasti facciano davvero
valere le loro ragioni.
Questo è il secondo
errore che commetterebbe il presidente del Consiglio comunale, dopo quello
della mozione bavaglio alla stampa, della quale ne abbiamo già ampiamente parlato in un altro articolo.