Calvizzano. Caracciolo, rivoluzionario o traditore? “Però era gay” …



Ieri è stata una giornataccia, di quelle che ti portano a riflettere e a domandarti se vale la pena o meno continuare a portare avanti battaglie di civiltà. Ho capito perché in questa realtà è difficile uscire dalla morsa dei pregiudizi e degli atavici retaggi di una radicata sub cultura paesana. Occorre un’autentica rivoluzione socio-culturale a trecentosessanta gradi. Ma chi è disposta a farla? I fatti. Mi sono fermato pochi minuti davanti al Comune a parlare con alcuni esponenti della maggioranza che sostiene il sindaco Salatiello: sono ritornato a casa allibito. La discussione si è incentrata sulle ipotetiche   dimissioni da consigliere comunale dell’ex sindaco Pirozzi ed ho fatto presente che mi sono state confermate telefonicamente. A un certo punto è intervenuto il fratello vigile (si trovava da quelle parti) dell’ex Primo cittadino il quale, rivolgendosi verso di me, ha detto testualmente: “l’ha fatt pe te levà a tuorn”.
Parole che  si commentano da sole. Poi il discorso è scivolato sull’intitolazione della villa comunale di via Nenni, durante la quale  ho preso la palla in balzo per far presente a uno degli interlocutori che sarebbe cosa bellissima e intelligentissima se l’amministrazione prendesse in considerazione la proposta, lanciata dall’appassionato di storia locale Giuseppe Pezone, di realizzare un museo della Rivoluzione partenopea nell’appartamento del palazzo ducale, dove fu catturato l’ammiraglio Francesco Caracciolo.  
Mi son sentito rispondere:  “ma il giacobino Caracciolo, oltre a essere un traditore era pure gay”.
Roba da medioevo. Non sappiamo da quale testo il nostro interlocutore, del quale non farò il nome neanche sotto tortura, per evitare inutili clamori mediatici, abbia attinto questa notizia, ma questo piccolo episodio è l’ennesima prova evidente  dell’”arretratezza” culturale  di chi dovrebbe amministrare un paese che avrebbe bisogno di ben altro per uscire dall’eterno e penoso torpore in cui versa. Ma se pure  Caracciolo fosse stato gay, cosa cambierebbe? Gli verrebbe cancellato l’attribuzione dello status di eroe (per i giacobini) o di traditore (per i neo borbonici)?

Mi.Ro. 

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