Ancora
in vigore quello del 1983, ampiamente superato dalla legge e dallo stesso
Statuto, datato 2005. Secondo tale regolamento il presidente del Consiglio
comunale è il sindaco. Sono, dunque, tutti da invalidare i consigli comunali
effettuati negli ultimi vent’anni?
La nostra sensazionale scoperta dimostra che
Calvizzano è un Comune “a pasta e fagioli”? E’ mai possibile che nessuno si è
accorto che finora i Consigli comunali si sono svolti con un regolamento obsoleto
e non più valido, risalente a 33 anni fa? O quei pochi che lo sapevano hanno
fatto finta di niente? Questo è un fatto gravissimo sotto tutti gli aspetti, ma
quello che a noi preme sottolineare di più è quello sociale, perché ci fa porre
la seguente domanda: ma da chi siamo
rappresentati? E avete ancora il coraggio di riproporvi per le prossime amministrative?
Andatevene tutti a casa, forse è la soluzione migliore. Ecco perché Calvizzano,
a detta di molti, è il Medio Evo, un paese arretrato perlomeno di 50 anni,
rispetto agli altri Comuni del comprensorio. Perché è tale la classe politico
dirigenziale? Di questa defaillance ce ne siamo accorti per puro caso: volevamo
capire perché la mozione di indirizzo presentata dagli oppositori fosse stata
in un primo momento esclusa e poi integrata nei punti all’ordine del giorno del
consiglio comunale di mercoledì mattina. Visto che non esiste sul sito istituzionale,
ci siamo rivolti a un vecchio amministratore che ci ha fornito copia del
regolamento. L’impatto è stato scioccante: ci sono venuti i brividi nel leggerlo
e pensare che a nessuno finora sia mai venuta in mente l’idea di cambiarlo. Ci
siamo messi in contatto con l’attuale presidente del Consiglio comunale,
Antonio Mauriello, il quale ci ha confermato che il regola mento approvato nel
1983, ai tempi di Ricciardiello sindaco, è l’unico di cui è dotato il Comune e
che lui ne sta preparando uno nuovo da approvare prima della fine di questa
consiliatura.