Foto scattata a maggio 2015 in occasione dell'inaugurazione della sede calvizzanese del comitato elettorale di Guarino. Vincenzo Trinchillo è il terzo da sinistra, Santopaolo il penultimo |
Aumentano i seguaci calvizzanesi dell’onorevole
Raffaele Topo, detto Lello, ex potente sindaco (sicuramente tra i migliori che
abbia sfornato il comprensorio giuglianese negli ultimi venti anni) di
Villaricca, consigliere regionale super votato e presidente di una delle più
ambite Commissioni regionali: la quinta, competente in materia di sanità e
sicurezza sociale. Ad Angela De Vito, consigliere di minoranza, vicino a Topo
da quando è nata politicamente, si aggiungono alla schiera dei “topiani” anche i
consiglieri comunali di maggioranza
Vincenzo Trinchillo e Giuseppe Santopaolo. Quest’ultimo riveste anche il ruolo di
assessore al Bilancio. I due politici locali si allontanano, dunque, da
Francesco Guarino, ex consigliere provinciale di Forza Italia (attualmente
assessore ai Lavori pubblici a Villaricca), con il quale avevano da tempo
stretto un forte sodalizio, rafforzatosi alle ultime elezioni regionali. Per
Santopaolo si tratta di un ritorno alle origini, in quanto lui nasce politicamente
come diessino, poi aderisce al Partito democratico, in pratica ha votato e
fatto votare Forza Italia solo alle ultime competizioni elettorali regionale e
provinciale. Cosa potrebbe, invece, accadere a livello locale? In questa
consiliatura niente, perché Santopaolo e Trinchillo (da dicembre assurgerà anche
lui al ruolo di assessore), nonostante vengano considerati da tempo
“dissidenti” all’interno della maggioranza, continueranno ad appoggiare Salatiello
per tutta la durata del suo mandato, mentre la De Vito, anti-salatiello da
sempre, continuerà a sedere nei banchi della minoranza. Alle prossime
amministrative si vedrà. Tra l’altro Francesco Guarino e Lello Topo sarebbero
stati amici anche quando erano considerati nemici, mentre tra Salatiello e Topo
c’è sempre stato un ottimo feeling politico. Non bisogna dimenticare che
quest’ultimi due sono stati giovani leader di vecchia scuola diccì, quella che
sosteneva la “politica dei due forni” lanciata da Giulio Andreotti negli anni
Sessanta, quando la Democrazia cristiana poteva “comprare il pane” sia dal Psi
che dal Pci per sostenere il governo.