Calvizzano. Telenovela Centro raccolta, al Comune si sono incartati sull’”isola” che ancora non c’è…
Doveva andare in funzione il primo
luglio 2015: a distanza di un anno e mezzo non sono ancora partiti i lavori di
messa a norma della piattaforma ecologica di località San Pietro, nonostante la
gara d’appalto sia stata bandita il primo agosto scorso e aggiudicata il
25 ottobre 2016. Eppure il sindaco,
attraverso un bollettino di informazione murale, nel “famoso punto 6” aveva
assicurato che il Centro avrebbe aperto al pubblico il 3 ottobre. Perché ciò
non è avvenuto?A cosa è dovuta questa lunga fase di stand by? Si vuole
nascondere qualcosa? Altra dolente nota, quella della gestione del Centro: il
regolamento fu approvato nel 2010 e i costi furono quantificati in poco più di 100
mila euro annui, mentre oggi sono lievitati a circa 203mila euro. Inoltre, i
cittadini stanno ancora aspettando
la restituzione in bolletta di una
quota parte dei 102 mila euro previsti
nel piano finanziario tari 2015 per 6 mesi di gestione della piattaforma
C’era una volta l’”isola”…, poi fu
chiusa: doveva essere riaperta, ma ancora non c’è. Gioco di parole a parte,
parliamo del Centro raccolta (il sindaco Salatiello ha tenuto a precisare in
Consiglio comunale che è sbagliato definirla isola ecologica) di via Fosse
Ardeatine (zona San Pietro), pronta ormai dal 2010, ma mai aperta definitivamente
al pubblico, il che crea comunque grossi disagi ai cittadini, nonostante l’LRS, la
ditta che cura la raccolta integrata dei rifiuti, assicuri già una discreto
servizio di ritiro degli ingombranti. Inoltre, tutto ciò si sta anche in parte
ripercuotendo sulla raccolta differenziata che continua a scendere di
percentuale, assestatasi al 53,36% (dato 2015), mentre nel 2014 era il 56 % e
nel 2011, ai tempi di Granata sindaco, aveva raggiunto addirittura il 62%. Ma la
nota più dolente è che per qualcuno tutti questi particolari restano,
parafrasando la buonanima di Totò, bazzecole, quisquilie e pinzillacchere.
Invece, queste cose andrebbero spiegate dettagliatamente ai cittadini, soprattutto
ai contribuenti che puntualmente ogni anno, a differenza degli evasori, pagano
la tassa sui rifiuti. La quasi totalità dei cittadini ignora che paga più del
dovuto. All’Ufficio tributi, nel 2015, ritenendo che l’isola andasse in
funzione il primo luglio dello stesso anno (come riportato nel piano
finanziario tari), nel calcolare la tassa sull’immondizia tennero conto
anche dei costi di gestione di sei mesi
della piattaforma ecologica, pari a 102 mila euro. Il 2015 è passato, ma i 102
mila euro non sono stati più messi in detrazione nel successivo piano
finanziario tari 2016, il che avrebbe comportato, una riduzione, seppur di
poco, della tassa e, di conseguenza, una bolletta più leggera. Lo stesso
andazzo si sta verificando nel 2016. Assurdo quello che succede a Calvizzano e nessuno
dell’amministrazione si degna di spiegare alla popolazione i motivi di questo
disservizio, confortati dal fatto di non essere ostacolati sia dall’intera
maggioranza che dall’opposizione. Perlomeno, Biagio Sequino della minoranza ha
fatto presente più volte in Consiglio comunale che i 102 mila euro andavano
ridati indietro ai contribuenti, ovviamente senza essere ascoltato. Verba
volant, egregio signor Sequino: per affrontare gli argomenti in modo incisivo
occorre produrre gli atti che la legge le mette a disposizione, vale a dire
interrogazioni, mozioni, ricorsi alla Corte dei Conti, eccetera.
Veniamo ai costi di gestione della
piattaforma ecologica. Nel 2015 ammontavano a 204mila euro annui:
furono quantificati, tenendo presente il personale da impegnare nell’erogazione
del servizio, la gestione amministrativa (registri, report, elaborazione dati,
eccetera), la manutenzione ordinaria e straordinaria e gli utili d’impresa da
riconoscere al gestore. A luglio 2016, chissà perché, sono cambiate le cose: oltre alla gestione
dell’isola ecologica e stato aggiunto anche il servizio della raccolta porta a
porta sia del vetro che degli imballaggi, per un costo totale di 202mila
euro879,68 euro l’anno da sborsare alla LRS, la ditta che già si
occupa della raccolta e dello spazzamento dei rifiuti. Perché l’aggiunta di
quest’ulteriore servizio? Forse per giustificare il prezzo, probabilmente
troppo elevato? Va ricordato che nel 2010, in sede di approvazione del
regolamento per la gestione del Centro di raccolta, vennero stabilite anche le
spese di gestione della piattaforma che, per il solo mese di dicembre, ammontavano
a 7.800 euro mensili, cioè 93mila610 euro annui oltre iva al 10%.
Sei anni bastano a giustificare il cospicuo aumento?