Cosa ci
facevano nella stanza del sindaco Gaetano Felaco e Ivano Migliaccio,
rispettivamente presidente del Consiglio comunale e assessore ai tempi di
Pirozzi, considerati anti- Salatiello da una vita? L’altra sera, per puro caso,
li abbiamo intravisti, mentre parlavano pacatamente con il Primo cittadino. Un
particolare di non poco conto, dato i trascorsi non proprio idilliaci tra i due
fedelissimi dell’ex sindaco Pirozzi e Salatiello. A dire il vero non è la prima
volta che, negli ultimi tempi, l’ing. Felaco bazzica le stanze del Comune, il
che può significare tutto e il contrario di tutto. Per quanto concerne il Migliaccio,
può darsi anche che, nell’occasione, abbia semplicemente fatto da
accompagnatore. A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso ci si
indovina, per dirla alla Andreotti, in ogni caso nei prossimi giorni capiremo
meglio come stanno le cose. Chi conosce bene Salatiello sa che lui è sempre
alla ricerca di consenso, in particolar modo nelle aree politiche a lui ostili: la caccia di proseliti, dunque, non
si ferma mai, anzi aumenta all’ avvicinarsi delle elezioni. In genere, il Primo cittadino è sempre
riuscito nel suo intento, tant’è che molti pirozziani doc o candidati con il “Bel
Giacomino” alle scorse elezioni sarebbero
già stati cooptati e pronti a uscire allo scoperto nel 2018, quando si andrà a
votare per eleggere il nuovo sindaco. Insomma, volendo fare un paragone
culinario, il “grasso” non sarebbe ancora sufficiente a garantirgli la vittoria
Salatiello sa che il rischio di perdere le prossime amministrative potrebbe
essere alto, qualora dovessero scendere in campo solo due liste a contendersi
la piazza elettorale, perciò sta correndo ai ripari.
Sono diventati
tutti salatielliani
E’ il titolo di un articolo apparso sul nostro blog a novembre 2013:
riteniamo opportuno riproporlo integralmente, data la sua attualità
Adesso in molti aspirano a salire sul
carro del vincitore
15 Novembre 2013. Per Salatiello la strada è tutta in discesa,
soprattutto quella politica. Il piccolo stratega nostrano sta cooptando tutti
nei suoi ranghi: vecchi e nuovi oppositori starebbero facendo la fila per
bussare alla sua porta. Non è un film, ma la stranezza delle cose. Salatiello,
nel 2001, era arrivato al tramonto politico: i calvizzanesi, infatti, stufi del
suo modo di gestire (specialmente quello legato all’ultimo quadriennio della
sua consiliatura) lo bocciarono insieme a Granata (lista Salatiello per
Granata), ma fecero la stessa cosa nel 2003, quando l’attuale sindaco si
presentò alle amministrative dell’epoca con una sua lista (Progetto Arcobaleno)
e raccolse circa mille e quattrocento voti. Oggi se è ritornato in auge deve
ringraziare coloro che negli ultimi dieci anni hanno mal gestito la cosa
pubblica, in particolare all’ex sindaco Granata che avrebbe contribuito non
poco a resuscitarlo politicamente. Questi, infatti, ha avuto più volte dalla
sua parte i numeri per isolare politicamente colui che considerava il “male amministrativo”
di Calvizzano, ma non ha mai avuto il coraggio di farlo e, ancora oggi, in
molti si interrogano sul perché del suo atteggiamento. Adesso, un po’ di storia
per capire come si è, man mano, allungata la lista dei nuovi supporters
politici dell’attuale sindaco. A ottobre 2008, a 6 mesi di distanza
dall’elezione a sindaco di Giuseppe Granata, cominciarono già a delinearsi le
prime crepe nella sua amministrazione. Si formò un fronte interno capeggiato
proprio da Salatiello (in quel periodo svolgeva il ruolo di presidente del
Consiglio comunale) che poteva contare sull’appoggio di altri quattro
consiglieri di maggioranza: il suo fedelissimo Cristofaro Agliata (morto in
tragiche circostanze), Antonio Sequino, Antonio Martiello, Antonio Di Rosa,
all’epoca anche assessore ai Lavori Pubblici. Tutti, tranne Di Rosa (iscritto
da sempre a Forza Italia), rappresentavano l’Udc e Martiello rivestiva il ruolo
di capogruppo consiliare. Da quel momento, Antonio Di Rosa non si è mai più
distaccato da Salatiello che ne è diventato il nume tutelare politico. Sequino
e Martiello, invece, a distanza di qualche anno (il primo a fine
2009, il secondo nel 2010), anche se per motivi diversi, ruppero
entrambi con Salatiello: si trattò di una frattura che non si è mai più rimarginata
in tutto l’arco dei quattro anni e mezzo di consiliatura Granata. Per Martiello
(candidatosi alle ultime amministrative con la Lista Pirozzi e non eletto), per
la legge non scritta che in politica non bisogna “mai dire mai”, non sarebbe
difficile ritornare alla corte di Salatiello. L’ex consigliere comunale,
fedelissimo del vicepresidente del Consiglio regionale, Biagio
Iacolare, non ha mai nascosto l’ambizione di voler fare carriera
politica. Per raggiungere tale obbiettivo, però, gli occorrerebbe un aiutino a
livello locale che solo Salatiello, in questo momento, potrebbe garantirgli.
Antonio Sequino, invece, si è fatto da parte, lasciando il testimone di
consigliere comunale al figlio Biagio che, da oppositore, starebbe dimostrando,
a nostro avviso, di essere un filo Salatiello a tutti gli effetti (oggi le cose
sono cambiate). Nell’arco della consiliatura sono passati con Salatiello suo
cugino Antonio Mauriello (nonostante i due in passato se le sono cantate di
santa ragione sia sul piano politico che su quello personale) e il medico
Giuseppe Scimia (colui che, in passato, considerava Salatiello un politico da
evitare). Mauriello, infatti, alle ultime amministrative ha scelto di
candidarsi con Salatiello il quale l’ha premiato, riservandogli il posto di
presidente del consiglio comunale (non l’ha potuto nominare assessore, poiché
la legge vieta a coloro che hanno rapporti di parentela con il sindaco di far
parte dell’esecutivo). Scimia, invece, ha scelto Pirozzi, ed è risultato il
primo dei non eletti. Il medico aversano con studio a Calvizzano subentrerebbe,
dunque, proprio a Pirozzi, qualora quest’ultimo dovesse decidere di dimettersi.
Se ciò si concretizzasse, a questo punto non sarebbe difficile per Scimia, come
la pensano in molti, passare nei banchi della maggioranza. Tra l’altro sarebbe
anche un modo per ricambiare a Salatiello la cortesia ricevuta nell’ultimo
scorcio della consiliatura Granata. Salatiello, infatti, si è battuto
fortemente per far assurgere (senza riuscirvi) Scimia a ruolo di assessore e di
vice sindaco. Sono diventati salatielliani i due ex fedelissimi di Granata,
Luciano Borrelli e Pasquale Napolano, dimenticandosi che Salatiello è stato
colui che li ha mandati a casa anticipatamente nella passata consiliatura.
Eppure, poco più di un anno fa, entrambi andavano ripetendo come un mantra che
Salatiello, Cristofaro Agliata, Antonio Mauriello, Giuseppe Scimia, Antonio Di
Rosa (il gruppo dei 5 che ha messo in difficoltà Granata) impersonificavano
l’immoralità politica, mettendo in dubbio anche l’onestà di qualche aficionados
di Salatiello. Che faccia tosta. Sono trasmigrati con Salatiello, Antonio
Ferrillo (ex vice sindaco e assessore alle Finanze con Granata) e Roberto
Vellecco (fu premiato assessore da Granata per aver lasciato i banchi della
minoranza), ma solo perché Pirozzi aveva detto no alla loro richiesta di
candidarsi nella sua lista. I consiglieri di minoranza Flora Del
Prete e Michele D’Ambra, entrambi eletti con Pirozzi, invece, sarebbero stati
fin da subito folgorati sulla via di Salatiello, mentre l’ex sindaco Pirozzi,
se continuerà a non opporsi o a farlo in maniera blanda, come ha fatto finora,
non potrà che continuare a fare un favore al suo ex padre putativo politico. Di
Salvatore De Rosa e Antonio Gala, i due medici eletti nella scorsa consiliatura
con Pirozzi e poi passati con Granata, si sarebbero perse le tracce politiche.
In ogni caso, da quanto ci risulta, non avrebbero, durante l’ultima campagna
elettorale, preso posizione contro Salatiello. L’ex assessore Francesco Agliata
(prima granatiano, poi contro Granata, e poi di nuovo con Granata) pare abbia
appoggiato il suo parente Giuseppe Rocco Santopaolo, (persona in gamba a detta
di tutti coloro che l’hanno conosciuto) nuovo pupillo di Salatiello . Dulcis in
fundo, Gianluca Ferrillo. Il recordman locale dei passaggi dai banchi
dell’opposizione a quelli della maggioranza, dopo aver deciso di estraniarsi
dalla politica attiva e di non candidarsi in alcuna lista, non poteva,
chiaramente, disperdere il suo nutrito pacchetto di voti: ha fatto, infatti,
votare Salatiello, avendo dato una mano a far eleggere il suo parente Antonio
Di Marino, che ha pure conseguito un ottimo successo elettorale. Tra
l’altro, Ferrillo, essendo da tempo uno dei giovani prediletti del Governatore Caldoro,
pare abbia fatto da gancio per introdurre Salatiello nel Palazzo della Regione.
Si vocifera, infatti, che Caldoro potrebbe sponsorizzare una eventuale
candidatura di Salatiello alle prossime regionali. Staremo a vedere.