Calvizzano. Riqualificazione via San Pietro-viabilità isola ecologica , la telenovela dei lavori annunciati e mai eseguiti


Per districarsi nell’ ingarbugliata matassa delle decisioni politico-amministrative calvizzanesi, tra l’altro prese da un uomo solo al comando (l’abile e preparato Salatiello), non basta la semplice conoscenza dei meccanismi burocratici e gestionali, ma occorre spulciare in continuazione tutti gli atti che appaiono sul sito istituzionale. Noi, seppur con grandi difficoltà, lo facciamo, anche se, spesso, corriamo il serio rischio di beccarci qualche malattia psichica. Basti pensare che il Piano triennale dei lavori pubblici, da luglio 2015 a ottobre scorso (tenendo presente anche i vari Dup) è stato cambiato perlomeno 5 volte. Queste cose, purtroppo accadono solo a Calvizzano. In quello 2015-2017, approvato il 29 luglio 2015, i lavori di riqualificazione dell’asse viario San Pietro-isola ecologica erano previsti nel 2016 e finanziati con 1milione600mila euro da reperire attraverso un mutuo. Nel progetto preliminare, approvato in giunta il 26-11-2015, l’opera viene spostata al 2017 e finanziata con la stessa somma.  Nel Dup (Documento unico di programmazione) del 30 aprile 2016, dove viene inglobato anche l nuovo piano dei lavori pubblici, invece, viene programmato solo un primo lotto di lavori per 200mila euro, da finanziare attraverso residui di mutui (soldi già esistenti, poiché derivano dai ribassi di gara espletate negli anni addietro. La decisione, probabilmente, scaturisce dal fatto che il revisore dei conti  fa presente agli amministratori e al ragioniere capo che i parametri del bilancio non consentono la sostenibilità  di un mutuo da un milione e seicentomila euro. Nell’ultimo Dup, approvato a ottobre scorso, cambiano di nuovo le carte in tavola: il primo lotto dei lavori di riqualificazione restano programmati sempre al 2017, solo che i 200mila euro bisognerà reperirli attraverso l’accensione di un ulteriore mutuo, poiché quelli  provenienti dalla ricognizione dei mutui sono stati dirottati su altre opere. Insomma, anche coloro che sono dotati di buona volontà e vorrebbero seguire le vicissitudini amministrative del paese dove risiedono, abbandonano il campo, poiché rischiano di finire al manicomio. Un’ultima precisazione. Salatiello, in Consiglio comunale, ha tenuto a precisare agli oppositori Sequino e De Vito che è sbagliato definire isola ecologica il Centro raccolta di zona san Pietro. Intanto, nel Piano triennale dei lavori Pubblici, redatto dall’ufficio tecnico, si continua a usare il termine isola ecologica.    

  

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