Il
sindaco Salatiello: “sarà il primo impianto di cremazione dell’area a nord di
Napoli. Con l’incasso delle royalties trasformeremo il paese”
Cimitero con tempio crematorio. Fonte Olbia.it |
Partito l’iter per la realizzazione del cimitero con
annesso impianto di cremazione. La giunta, in data 28-11-2016, ha preso atto dell’avventa presentazione della
proposta di finanza di progetto del 20 luglio scorso ad opera della società
Edile Vispin srl di viale Colli Aminei (Napoli) associata alla società
Ingegneria e Sviluppo con sede a San Vitaliano, in via Nazionale delle Puglie, Nel contempo è stato deliberato anche
l’atto di indirizzo, rivolto al capo dell’ufficio tecnico, Lorenzo Tammaro,
affinché esamini la fattibilità tecnica, giuridica ed economica della proposta
e, nel giro di 30 giorni, consegni alla giunta apposita relazione illustrativa,
con eventuali modifiche da apportare. Se tutto dovesse filare liscio, l’approvazione
in giunta del progetto di fattibilità, eventualmente modificato, potrebbe
avvenire nel giro di 3-4 mesi.
“Abbiamo posto
le basi – afferma il sindaco Salatiello – per avere un nostro cimitero, visto
che da sempre siamo consorziati con Mugnano. Inoltre, la città ricaverebbe
enormi vantaggi, poiché con i soldi provenienti sia dal canone di concessione
che da una percentuale dei proventi della cremazione, verrebbero realizzate
nuove opere pubbliche”.
Da quello che ci ha riferito il sindaco, il cimitero
dovrebbe sorgere in via Eduardo de Filippo (ex via Commone). Non ci ha saputo
(o voluto) dire se verrà ubicato nello stesso
posto dove l’aveva previsto l’ex sindaco Granata. In ogni caso, occorre prima
approvare una variante al Piano regolatore (ancora vigente, poiché l’iter del nuovo
piano urbanistico è ancora in corso) in quanto i suoli destinati a ospitare il
cimitero hanno una destinazione agricola. Insomma, quello che avrebbe voluto fare
Salatiello nei primi tre mesi di governo cittadino, come è scritto al punto 9
del suo programma elettorale: “entro 100
giorni dall’insediamento, il Consiglio comunale apporterà le dovute modifiche
all’assetto urbanistico del territorio al fine di individuare la zona
cimiteriale. L’opera sarà realizzata in project financing, una soluzione che
permetterà al Comune di risparmiare soldi per la costruzione della struttura,
difficilmente reperibili se si considera il momento di crisi delle casse
comunali e i tagli ai trasferimenti statali”.
Anziché 100 di giorni, ne sono trascorsi quasi
1.300. Ma Salatiello, sulle questioni politico-amministrative, è sempre stato
un po’ “Pinocchio”: pure il Piano urbanistico, stando alle sue promesse
elettorali, doveva essere operativo entro il 2014 e che si sarebbe dimesso
qualora non fosse andato in porto. Sta per finire il 2016, la proposta di Puc
deve ancora passare al vaglio della giunta e lui governa ancora. Se questi dati
sono certezza, anche nel caso del cimitero non mancano i soliti dubbi. La
proposta progettuale è stata protocollata al Comune il 20 luglio scorso, come
mai la giunta ne ha preso atto solo dopo oltre 4 mesi? Dall’atto deliberativo,
approvato alle 18 e 20, risulta l’assenza dell’assessore Antonio Di Marino,
nonostante il delegato allo Sport si trovasse nella stanza del sindaco al
momento della riunione di giunta. Infatti, alle 18 e 30, il Di Marino è sceso
nell’aula consiliare per partecipare al Consiglio comunale. Perché, dunque, è
risultato assente?
Approfondimento
La finanza di progetto è prevista all’art. 183 del
decreto legislativo 50 (nuovo codice degli appalti), andato in vigore il 19
aprile 2016. In pratica, per il Project Financing, vengono confermate le stesse
procedure del’ex art. 153 del D.Lgs 163/2013, con la sola differenza che il
Progetto preliminare viene denominato Progetto di fattibilità
Art.
183 comma 15 D.Lgs 50
“Gli operatori economici possono presentare alle
amministrazioni aggiudicatrici proposte relative alla realizzazione in
concessione di lavori pubblici o di lavori di pubblica utilità, incluse le
strutture dedicate alla nautica da diporto, non presenti negli strumenti di
programmazione approvati dall'amministrazione aggiudicatrice sulla base della
normativa vigente. La proposta contiene un progetto di fattibilità, una bozza
di convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti
di cui al comma 9, primo periodo, e la specificazione delle caratteristiche del
servizio e della gestione. Nel caso di strutture destinate alla nautica da
diporto, il progetto di fattibilità deve definire le caratteristiche
qualitative e funzionali dei lavori e del quadro delle esigenze da soddisfare e
delle specifiche prestazioni da fornire, deve contenere uno studio con la
descrizione del progetto e i dati necessari per individuare e valutare i
principali effetti che il progetto può avere sull'ambiente e deve essere
integrato con le specifiche richieste dal Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti con propri decreti. Il piano economico-finanziario comprende
l'importo delle spese sostenute per la predisposizione della proposta,
comprensivo anche dei diritti sulle opere dell'ingegno di cui all'articolo 2578 del
codice civile. La proposta è corredata dalle
autodichiarazioni relative al possesso dei requisiti di cui al comma 17, dalla
cauzione di cui all'articolo 103, (rectius: dalla garanzia di
cui all'articolo 93) e dall'impegno a prestare
una cauzione nella misura dell'importo di cui al comma 9, terzo periodo, nel
caso di indizione di gara. L'amministrazione aggiudicatrice valuta, entro il
termine perentorio di tre mesi, la fattibilità della proposta. A tal fine
l'amministrazione aggiudicatrice può invitare il proponente ad apportare al
progetto di fattibilità le modifiche necessarie per la sua approvazione. Se il
proponente non apportale modifiche richieste, la proposta non può essere
valutata positivamente. Il progetto di fattibilità eventualmente modificato, è
inserito negli strumenti di programmazione approvati dall'amministrazione
aggiudicatrice sulla base della normativa vigente ed è posto in approvazione
con le modalità previste per l'approvazione di progetti; il proponente è tenuto
ad apportare le eventuali ulteriori modifiche chieste in sede di approvazione
del progetto; in difetto, il progetto si intende non approvato. Il progetto di
fattibilità approvato è posto a base di gara, alla quale è invitato il
proponente. Nel bando l'amministrazione aggiudicatrice può chiedere ai
concorrenti, compreso il proponente, la presentazione di eventuali varianti al
progetto. Nel bando è specificato che il promotore può esercitare il diritto di
prelazione. I concorrenti, compreso il promotore, devono essere in possesso dei
requisiti di cui al comma 8, e presentare un'offerta contenente una bozza di
convenzione, il piano economico-finanziario asseverato da uno dei soggetti di
cui al comma 9, primo periodo, la specificazione delle caratteristiche del
servizio e della gestione, nonché le eventuali varianti al progetto di
fattibilità; si applicano i commi 4, 5, 6, 7 e 13. Se il promotore non risulta
aggiudicatario, può esercitare, entro quindici giorni dalla comunicazione
dell'aggiudicazione, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario se
dichiara di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle
medesime condizioni offerte dall'aggiudicatario. Se il promotore non risulta
aggiudicatario e non esercita la prelazione ha diritto al pagamento, a carico
dell'aggiudicatario, dell'importo delle spese per la predisposizione della
proposta nei limiti indicati nel comma 9. Se il promotore esercita la
prelazione, l'originario aggiudicatario ha diritto al pagamento, a carico del
promotore, dell'importo delle spese per la predisposizione dell'offerta nei
limiti di cui al comma 9”.