Quella di ieri è stata una domenica di “piazza”.
L’agorà è tornata al centro della scena politica, sociale e culturale. Sul
marciapiede della fontanina era piazzato il gazebo dei fautori del “Sì”
all’imminente referendum costituzionale del 4 dicembre, mentre su quello
accanto alla chiesa di San Giacomo c’era lo stand di Angela Sarracino, la
psicologa e psicoterapeuta impegnata da sempre nelle campagne di
sensibilizzazione contro ogni tipo di violenza, in particolare quella a danno
delle donne.
“Questa volta – afferma Angela Sarracino – devo
ammettere che al Comune ho trovato piena disponibilità e collaborazione da
parte dell’amministrazione”.
Ma la tematica sulla violenza di genere è nella sfera
delle competenze della Commissione Pari Opportunità che, a distanza di oltre un
anno dalla sua istituzione, ancora non si vede e non si sente. Che fine ha
fatto?
Fu istituita con delibera di consiglio comunale del 18
dicembre 2014, con l’intento di promuovere interventi e iniziative in campo
sociale e culturale, volti a favorire la partecipazione delle donne alla vita
pubblica. Alla manifestazione d’interesse, lanciata con avviso pubblico del 24
marzo 2015, aderirono 8 professioniste, ma ne furono scelte 7 in ordine
cronologico di arrivo al protocollo delle istanze di candidature. Ecco i
nomi: Silvia Di Pietro, esperta in psicologia e psicoterapia; Giuliana
Terrazzano, maestra scuola dell’infanzia, esperta in pedagogia; Gilma
Ordichelli, esperta in psicologia; Francesca Marra,
giornalista ed esperta in sociologia; Angela Sarracino, esperta in
psicologia; Maria Cacciapuoti, esperta in problematiche socio-
psico-pedagogiche; Maria Di Maro, esperta in
psicologia. Esclusa Filomena Marra, 28 anni, esperta in politiche
sociali. Della commissione fanno parte anche le tre figure femminili
dell’amministrazione comunale: Flora Del Prete, con delega alle
Pari Opportunità; Maria Luisa Ferrigno e Maddalena
Trinchillo entrambe assessori. Ricordiamo che anche ai tempi di
Granata sindaco fu nominata una Commissione Pari Opportunità, all’epoca formata
da 18 componenti e presieduta da Giuliana Terrazzano, ma si perse nei meandri
della burocrazia: non elaborò, infatti, alcun progetto e non mise in campo alcuna
iniziativa, riguardante l’universo femminile.