Il ritorno a Giugliano del colonnelo Cortellessa, il carabiniere scrittore, ufficiale inflessibile e uomo di grande umanità


Un ritorno breve quello del 27 ottobre, il tempo di presentare presso l’associazione culturale Minerva, il libro del prof. Tobia Iodice: “I Violenti”. Sei novelle napoletane. Un ritorno che ha tanto il sapore della nostalgia e della riconoscenza per la città di Giugliano, verso la quale nutre profondi sentimenti di attaccamento. Il colonnello Luigi Cortellessa, attualmente comandante dei carabinieri politiche agricole e alimentari (controllo dell’autenticità del Made in Italy) con sede centrale a Roma e due distaccamenti, uno a Parma e l’altro a Salerno, torna nella “sua” Giugliano, città che lo ha adottato dal 1989 al 1995, periodo in cui, da capitano, ha comandato la compagnia dei carabinieri. Legò il suo nome alla cattura di don Lorenzo Nuvoletta. Ora ha 54 anni: è sposato e ha due figli (il maschio è nato a Giugliano). Oltre ad adempiere quasi maniacalmente ai suoi doveri, ha sempre coltivato la passione della scrittura e, dopo varie pubblicazioni di carattere giuridico, volle cimentarsi in un “romanzo investigativo” di successo che venne anche a presentare a Giugliano il 6 febbraio 2014.
“La leggenda di Ripa di Malpasso”, il titolo della sua prima esperienza narrativa, che si fregiò della prefazione di Roberto Gervaso. In 227 pagine, Libero Serra, giovane tenente catapultato in un paese dell’alto Sannio, dipana il mistero della morte di una donna, avvenuta tanti anni prima e archiviata perché superficiali accertamenti la attribuirono a cause accidentali.
Alla presentazione del suo libro c’eravamo anche noi de l’attesa e lui ci fece intendere che c’è qualcosa di autobiografico nella figura e nelle vicende del tenente Serra. D’altra parte, chi come noi l’ha conosciuto, lo avrebbe sicuramente identificato con il protagonista del romanzo fin dalle prime pagine, quando questi, da poco arrivato a destinazione, viene accompagnato in un bar a gustare un buon caffè...    

Cortellessa è sempre stato un ufficiale inflessibile, ma anche uomo di grandi sentimenti.  

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