Di questo episodio spiacevole, accadutomi domenica
mattina intorno alle 9.30, vicino all’edicola delle cooperative di via Aldo
Moro, con il giornalaio presente, non ne volevo parlare, per non cadere nella
trappola delle banalità. L’avevo semplicemente catalogato come il solito evento
di subcultura napoletana (dalle nostre
parti mai tramontata), dove il dialogo è solo un optional, mentre le pose da
guascone sono ormai l’ordinario. Atteggiamenti che comunque danno fastidio,
perché potrebbero sfociare anche in violenza gratuita. Poco ci è mancato,
infatti, che il Tizio che mi ha avvicinato, dopo aver farfugliato diverse
parole, mi aggredisse. Ma, accorgendosi della mia impotenza, se n’è andato
tutto soddisfatto, per andare a raccontare a qualche suo “amico” la sua “gloriosa
prodezza” , di aver bistrattato verbalmente una persona che poteva essere suo
padre, al quale aveva detto ripetutamente “Mparatv
a fa l’omm”. Poi ci ho ripensato
e ho deciso di scrivere quattro righe, poiché questo giovanotto con fare sicuro
e minaccioso, risentitosi per una foto, tra l’altro pubblica, apparsa sul blog,
potrebbe anche essere stato “pilotato”. Da chi? La risposta è semplice: da chi
si sente penalizzato dagli articoli di Rosiello e, non potendo sfacciatamente
risolvere in proprio la questione, si servirebbe di “terzi incomodi”, per far
fare un mazziatone al giornalista antipatico. Un simile episodio mi è accaduto
circa un mese fa fuori all’elementare Diaz, dove un signore che ha sguazzato
per anni solo lui con i soldi del Comune, poco c’è mancato che mi aggredisse.
Siccome questo Caio, probabilmente non
sa neanche collegarsi a internet e guardare i contenuti di un blog, presuppongo sia stato pure lui istigato. Altri
imprenditori mi guardano in cagnesco, qualcun altro, in seguito ad alcuni
articoli del blog che lo riguardano, “pulitamente” non mi saluta più. Ma questi
atteggiamenti potrebbero essere più plausibili di quelli manifestati da chi è
propenso all’aggressione fisica. Cosa dire: probabilmente “sann chiù fa l’uomm”.
In ogni caso, dell’avvenimento di domenica mattina, per
evitare ulteriori strascichi, ho subito provveduto a informare il comandante
della locale stazione dei carabinieri, maresciallo Carmelo Firetto, perché di
lui mi fido, eccome.
M.R.