A quando gli incontri sul Piano urbanistico? I cittadini aspettano ancora pazientemente



Il percorso di costruzione del nuovo Piano urbanistico continua ad andare avanti a rilento. Eppure doveva terminare entro il 2014. Finora è stata revocata la proposta di Puc avviato (e giunto quasi al rush finale) dalla precedente amministrazione; sono stati approvati i nuovi indirizzi in Consiglio comunale (dal nostro blog giudicati come un buon punto di partenza); il 17 novembre 2015 fu confermato l’incarico di redazione della nuova proposta di Puc solo all’ing. Renato Cristiano (gli altri due, ing. Umberto De Martinis e arch. Lucio Morrica si sono tirati fuori, rinunciando all’incombenza), il 29 dicembre scorso è stato approvato lo schema di convenzione tra il Comune di Calvizzano e quello di Sant’Antonio Abbate per la gestione associata della Vas. Di questo passo difficilmente sarebbe operativo entro la fine della consiliatura.
Sono nati degli ostacoli? Se sì, di che tipo? Sarebbero subentrati fenomeni esogeni? Promesse fatte in campagna elettorale che non potrebbero più essere onorate? Se non si vogliono chiarire queste cose, e possiamo capirne il motivo, perché non partono gli incontri  con la cittadinanza, finalizzati ad ascoltare le opinioni dei  cittadini, delle organizzazioni sociali, culturali, economico-professionali, sindacali, ambientaliste, nonché dei soggetti pubblici e privati interessati? D’altronde, già più di due anni fa (correva il 21 marzo 2014) comparvero in città diversi manifesti, fatti affiggere dal sindaco, dove c’era scritto che  il nuovo Piano urbanistico sarebbe stato costruito alla luce del sole, con i punti di vista di chi vive e lavora tutti i giorni sul territorio.
“Decideremo insieme il futuro del nostro paese – scrisse Salatiello - attraverso incontri con la cittadinanza, finalizzati ad ascoltare e comprendere per via diretta le esigenze, le attese e i fabbisogni dei cittadini e delle organizzazioni locali. A breve sarà comunicato il calendario degli incontri”.
Va ricordato che le consultazioni sono comunque previste dal regolamento regionale, anche per dare modo a chiunque abbia un’idea fattibile di proporla ai redattori del Piano, per capire se sia possibile o meno inserirla all’interno dello strumento urbanistico.

Non sarà stato certamente qualche ricorso pendente dinanzi al Tar, di cui si aspetta l’esito della sentenza, a far saltare i tempi. Più credibile la versione di chi va dicendo che bisognerebbe ancora far combaciare bene tanti tasselli, per evitare che esca fuori un mosaico sbiadito? Certo che, ultimamente, sarebbe stato acceso qualche riflettore anche sulla nostra città, sicuramente non per meriti dell’opposizione. Forse avrebbero potuto avere il suo peso qualche esposto del consigliere di minoranza Biagio Sequino e, probabilmente, qualche relazione scottante?

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