Una traversa per don Luigi Ferrillo


Primo aprile 2011: don Luigi Ferrillo mentre inaugura, attraverso la benedizione, i locali dell'ex presidio sanitario di via Aldo Moro
La settimana scorsa scrivemmo che una delle tre traverse di via Galiero era stata dedicata a don Antonio Di Sabato, parroco di Calvizzano dal 1932 al 1967. Ci siamo sbagliati. A Di Sabato è stata dedicata la piazzetta adiacente all’oratorio. Una delle tre traverse di via Galiero, invece, è stata dedicata al compianto don Luigi Ferrillo, ultimo parroco di Calvizzano, prima di don Ciro Tufo.
Chi era don Luigi Ferrillo? La biografia la descrive in maniera esaustiva Candida Trinchillo sul giornalino parrocchiale, “L’eco della comunità di San Giacomo Apostolo”.
Nacque a Calvizzano l’8 marzo 1942, da Vincenzo e Giovanna Di Vaio. Frequentò la scuola materna dalla suore Catechiste del Sacro Cuore di via Ritiro, avendo già una cugina suora ed essendo un bambino intelligente. Era amato e coccolato da tutti, sia in famiglia (era l’ultimo di cinque figli, di cui il primo morì piccolissimo) che a scuola. La sua infanzia la visse tra casa, scuola e parrocchia, sotto la guida di don Antonio Di Sabato. Quando morì suo padre, nel 1949, don Luigi aveva appena 7 anni e la signora Giovanna rimase vedova con quattro figli piccoli da accudire, in tempi molto duri, poiché era terminata da poco la seconda guerra mondiale. Luigi, aiutato da don Luigi Di Sabato, entrò in seminario ancora giovane e vi rimase fino al sacerdozio. Sua mamma andava a trovarlo ogni settimana, poiché, a quei tempi, si usava che i seminaristi tornassero a casa ogni anno. Questa “santa madre”, che tanto desiderava vedere suo figlio salire sull’altare, morì prima che Luigi diventasse sacerdote. Luigi soffrì molto per la perdita di sua madre. Subito dopo andò a vivere a casa di suo fratello. Fu ordinato sacerdote il 18 luglio 1965 e rimase a Calvizzano fino al 1970. Contemporaneamente, in quegli anni, insegnò matematica dai Salesiani di via don Bosco in Napoli e divenne cerimoniere del cardinale Corrado Ursi. Dopo la morte del parroco Di Sabato (17 maggio 1967), in parrocchia ci fu un periodo di transizione: si alternarono vari parroci fino a don Peppino Cerullo. Don Luigi, intanto, andò a Marano, dove provvide ad acquistare un terreno dei signori Chianese, dando inizio ai lavori di costruzione della nuova parrocchia Santa Maria delle Grazie, oggi San Ludovico d’Angiò, dove fu parroco per circa cinque anni. Sempre a Marano, fu anche Rettore alla Chiesa dello Spirito Santo: in quel periodo insegnava religione all’Istituto Magistrale. Il 25 marzo 1994, in seguito alla morte improvvisa di don Peppino Cerullo avvenuta il 4 febbraio dello stesso anno, don Luigi ritornò nel suo paese e nella sua parrocchia, salendo all’altare con questa espressione: “Il Signore mi ha chiamato qui. Ogni gregge ha il pastore che merita e ogni popolo ha il governante che merita…”    

“Ha guidato tutti noi per 18 anni – conclude Candida Trinchillo - : dal 25 marzo 1994 al 31 luglio 2012. Grazie don Luigi…Ti vogliamo bene”. 

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