Muro di cinta facilmente scavalcabile |
Difficile arrivare agli autori
dell’increscioso episodio accaduto l’altra notte all’Istituto Polo, dove sono
stati rubati due computer e un televisore. Si complicano le indagini dei
carabinieri di Calvizzano, guidati dal maresciallo Carmelo Firetto, poiché le
videocamere da cui si sperava potessero giungere informazioni utili non
avrebbero funzionato. Pure l’allarme pare sia andato in tilt, per cui i balordi
hanno avuto tutto il tempo di agire indisturbatamente. La cosa pare stia
passando in sordina, ma, a nostro avviso, è gravissima, poiché è impensabile
che il sistema di videosorveglianza di un istituto così importante, dove ci
sono tantissime lim (lavagne magnetiche) e una sala computer super attrezzata (meno
male che è blindata), invece di essere un punto di forza che possa fungere
realmente da deterrente a ladri e vandali di ogni genere sia diventato il punto
di debolezza. In questa scuola può entrare facilmente chiunque e lo abbiamo
dimostrato pubblicando continuamente articoli e immagini.
Due episodi di vandalismo si
verificarono nel 2010, nel giro di due mesi, a danno della tensostruttura,
ubicata accanto all’edificio che ospita la media Polo. La prima volta i carabinieri non riuscirono a
risalire ai colpevoli, perché le otto telecamere installate all’interno del
cortile neanche allora funzionarono; la seconda volta, invece, le telecamere
produssero immagini poco nitide: i militari dell’arma dovettero inviarle al Ris
(reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri) i quali, attraverso
i loro sofisticati sistemi, riuscirono a rendere chiari i volti dei balordi. Erano
in due: vennero condotti in caserma e, dopo essere stati sottoposti a un serrato
interrogatorio, ammisero di essere stati loro gli autori dell’atto scellerato.