Dalle nostre parti se ne sta occupando Antonio Filogamo
Partita la campagna per l’istituzione del reddito
minimo in Campania. L’obiettivo è quello di raccogliere 10mila firme entro il 28 febbraio 2016. La vertenza reca il
copyright di un’ampia rete di forze sociali (movimenti dei disoccupati, alcuni
sindacati, forze della sinistra alternativa, soggetti autonomi).
Dell’importante questione, a Calvizzano se ne sta occupando Antonio Filogamo: per saperne di più lo
si può contattare, telefonando al 3394691487
(mail: antonio.filogamo@libero.it). A breve organizzerà un banchetto per la
raccolta delle firme anche nel nostro Comune.
La proposta di legge per
l’istituzione di un reddito minimo prevede che i soggetti beneficiari
siano i singoli che hanno un reddito personale imponibile inferiore a 7.500 euro e, qualora gli stessi siano
componenti di nuclei familiari, una soglia media ISEE di 21.265,87 euro nell’ anno precedente la presentazione della
domanda. L’importo massimo è di 7mila
euro all’anno, pari a 583 euro al
mese.
I requisiti per ricevere il Reddito minimo garantito sono:
a) maggiore età;
b) residenza nella Regione da almeno 12 mesi. – Nel concetto di “residenza”
vanno considerati anche i senza fissa dimora domiciliati da almeno 12 mesi alla
data della promulgazione della legge in uno dei Comuni della Regione;
in mancanza di domiciliazione e qualora non abbiano domicilio in altro Comune d’ Italia, vengono considerati residenti le persone nate in uno dei Comuni della Regione e per i quali l’ abitualità della dimora sia attestata dal Sindaco del Comune competente;
in mancanza di domiciliazione e qualora non abbiano domicilio in altro Comune d’ Italia, vengono considerati residenti le persone nate in uno dei Comuni della Regione e per i quali l’ abitualità della dimora sia attestata dal Sindaco del Comune competente;
c) iscrizione alle liste di collocamento dei Centri per l’ impiego;
d) non aver maturato i requisiti per il trattamento pensionistico.
Per quanto concerne la copertura economica, sul breve periodo, il Comitato
propone di utilizzare i fondi da risorse “variabili” (quelle della lotta
all’evasione dei tributi regionali), dal taglio delle spese per incarichi di
studio, consulenza, dirigenti esterni, reimpiego di residui passivi ed economie
di spesa non vincolate dai fondi strutturali europei, risorse che si liberano
dal cosiddetto “riaccertamento annuale dei residui” (ossia la verifica dell’
effettiva esigibilità ed attualità degli stessi), maggiori contributi al Fondo
sociale regionale anche da parte dei Comuni, soprattutto da quelli che non sono
in condizioni finanziarie critiche.
Sul medio periodo, riordino e semplificazione della legislazione regionale
nel campo sociale e regionale con l’ obiettivo di costruire un bilancio
autonomo del welfare con al centro il “Fondo Regionale per il “reddito minimo
garantito”, seguendo soprattutto due criteri:
a) privilegiare l’ afflusso diretto dei contributi verso gli aventi diritto e non verso imprese e Agenzie interinali come, purtroppo, accade per “Garanzia giovani”, che allo stato risulta un’altra occasione di business su inoccupati e giovani disoccupati;
b) aumentare la capacità di spesa nel campo dei fondi stanziati per le politiche sociali e occupazionali.
a) privilegiare l’ afflusso diretto dei contributi verso gli aventi diritto e non verso imprese e Agenzie interinali come, purtroppo, accade per “Garanzia giovani”, che allo stato risulta un’altra occasione di business su inoccupati e giovani disoccupati;
b) aumentare la capacità di spesa nel campo dei fondi stanziati per le politiche sociali e occupazionali.
“Questo provvedimento – ha dichiarato Rosita Gigantino, studentessa
napoletana di 19 anni e prima firmataria della proposta di legge di iniziativa
popolare - è anche, soprattutto, una
misura efficace per combattere il lavoro nero, il voto di scambio e il richiamo
della criminalità organizzata. Con l’istituzione del reddito minimo
garantito si esce dalla logica del ricatto del lavoro, in un momento storico
come questo dove il rapporto tra lavoratore e datore di lavoro è sempre più
trasversale”
“La
vera sfida, la decisiva – afferma Antonio
Filogamo – sarà quella di costruire un Movimento di soggetti reali che,
dopo il 28 febbraio, spinga la Regione Campania ad approvare la legge così come
viene proposta”.