La nostra vittoria

 
Con l’approvazione  in consiglio comunale di alcune modifiche regolamentari,  si è concluso l’iter della trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà.  Sono state recepite tutte le osservazioni fatte attraverso il nostro blog:  lunga rateizzazione, bonus più alto, atti di convenzione rogati dal segretario comunale,  correzione della formula per il calcolo del corrispettivo da  versare al Comune, qualora l’assegnatario dovesse decidere (è  un’opportunità e non un obbligo) di sottoscrivere la nuova convenzione  

DIVENTARE PIENI PROPRIETARI DELL’AREA, DA SUBITO, PER SEMPRE, A CONDIZIONI ECONOMICHE AGEVOLATE E’ UNA GRANDE OPPORTUNITA’ DA COGLIERE AL VOLO POICHE’ LE CASE ACQUISTANO IL VERO VALORE DI MERCATO: POSSONO ESSERE VENDUTE E AFFITTATE LIBERAMENTE SENZA ALCUN VINCOLO 

La trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà e la rimozione dei vincoli gravanti sulle aree Peep (Piani di edilizi economica e popolare) sono realtà anche a Calvizzano. Il nostro è il secondo Comune del comprensorio (l’altro è Villaricca) che porta a termine, dopo un lungo iter amministrativo e burocratico, un’istruttoria del genere. Mercoledì scorso l’ultimo atto: il consiglio comunale ha approvato all’unanimità alcune modifiche regolamentari. Adesso, coloro che sottoscriveranno la nuova convenzione potranno beneficiare di una dilazione in 72 rate con un interesse minimo dello 0,50%; l’atto pubblico potrà essere rogato dal segretario comunale, anziché esclusivamente dai notai, come era stato previsto in prima battuta; sale dal 9 al 15% (sulla somma da versare) il bonus a vantaggio coloro che intendono pagare tutto il corrispettivo, senza usufruire della rateizzazione. La formula del calcolo del corrispettivo adesso tiene conto del 50% del valore commerciale delle aree da utilizzare per il riscatto del diritto di superficie.  

Vt = (Va: 2 x 0,60) – (Oc x IR) x Qm

Ove
Vt = Valore del corrispettivo della trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà

Va= Valore venale (valore commerciale) dell’area come determinato dall’Agenzia delle Entrate

Oc = Oneri di concessione (area + urbanizzazione) corrisposti all’epoca del rilascio della licenza edilizia

IR = Indice di rivalutazione Istat

Qm = Quota millesimale dell’abitazione oggetto della domanda

Secondo questa formula, il proprietario di un appartamento della cooperativa “La Pineta 75” che detiene 15millesimi, in caso di adesione alla convenzione, dato che il valore venale dell’area è pari a 1.425.000 euro e gli oneri concessori rivalutati, secondo un nostro calcolo, ammonterebbero a 130.000 euro, dovrebbe versare al Comune: (1.425.000: 2 x 0,60) – (130.000) x 0,015 = 4.462,5 euro.

Gli altri valori venali stabiliti dall’Agenzia delle Entrate sono: cooperativa Regione Campania (3.081.000,00 euro); Cooperativa La Nostra Casa (2.985.000,00 euro); cooperativa Parco delle Mimose (3.245.000,00 euro); cooperativa Sole 75 (996.000,00 euro).
               
                     Al via anche la procedura rimozione vincoli

Vale sia per le cooperative in diritto di superficie che per quelle in diritto di proprietà vincolato

Contestualmente alla procedura per la trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà è partita anche l’iniziativa rimozione vincoli dagli alloggi costruiti in cooperative nella zona Peep (piani per l’edilizia economica e popolare). Tutti i cittadini interessati sono liberi di decidere se aderire a entrambe le procedure, a una delle due, o lasciare le cose inalterate. Insomma, ognuno fa quello che gli pare. Ma cosa accade una volta  eliminati i cosiddetti “vincoli convenzionali di inalienabilità”? Che l’alloggio potrà essere liberamente venduto o affittato a chiunque, senza richiedere al Comune la determinazione del prezzo massimo di vendita o di locazione dell’immobile, come prevede la legge. Praticamente chi è proprietario di un appartamento  ed è intenzionato  a venderlo a 200mila euro, tanto per fare un esempio, mentre il prezzo massimo imposto per la cessione è di 110mila euro, lo può fare  solo estinguendo il vincolo. E non è una cosa di poco conto, poiché si tratta di un provvedimento di grande rilevanza economico-sociale. Ma quali sono i costi di estinzione?
Va moltiplicato l’importo da corrispondere per la trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà per il rapporto tra gli anni residui di scadenza della convenzione e la durata della convenzione stessa.
Ipotizziamo un corrispettivo per la trasformazione del diritto di superficie pari a 4mila euro65 anni residui su una convenzione di 99 anni (datata 1981).   4000 x 65:99=2626 euro.

Qualora siano avvenute cessioni in violazione di questa norma si sarebbe verificato un danno erariale per il Comune

Va inoltre chiarito che, a differenza di quanto previsto per la violazione dei vincoli stabiliti nelle convenzioni in diritto di superficie (dove il Comune può pretendere il corrispettivo previsto anche pregresso con rivalutazione e interessi legali), gli atti compiuti in violazione delle norme sull’alienazione e locazione del diritto di proprietà vincolata “sono nulli, e la nullità può essere fatta valere dal Comune o da chiunque altro vi abbia interesse e può essere rilevata d’ufficio dal giudice”.  In sostanza qualunque cittadino potrebbe chiedere la nullità di tali atti notarili.

“Adesso – ha detto Salatiello –  informeremo  i notai dei provvedimenti adottati dal nostro Comune, per evitare cessioni in violazione della norma. Proprio recentemente un cittadino che ha comprato casa in una delle cooperative, pagandola 200mila euro, ha fatto causa al venditore, poiché il prezzo di cessione doveva essere di 105mila euro. Vuole che gli venga restituita la somma pagata in eccesso”.      
             
Il sindaco



Diamo a Cesare quel che è di Cesare

Forse è l’unico ad aver compreso a fondo i meccanismi  di questo tipo di procedura, ma soprattutto ad averne carpito i vantaggi sia per il Comune, in quanto l’ente andrebbe a incamerare denaro liquido (dipende dalle adesioni) da poter investire in opere infrastrutturali nella zona Peep, sia per i cittadini che hanno comprato case in cooperative ( in molti casi, vessati, tartassati e forse anche imbrogliati), perché gli viene offerta la possibilità di rivalutare sotto ogni aspetto le loro case. Cogliamo l’occasione per ricordare che al termine dei 99 anni la proprietà degli appartamenti in diritto di superficie passerà al Comune, a meno che non si provveda al rinnovo della convenzione alla scadenza, mediante il pagamento di un corrispettivo.  Ritornando al sindaco, ha tradotto in pratica la nostra proposta avanzata nel 2010 ai tempi di Granata sindaco: l’ha inserita al primo punto del suo programma elettorale e, in due anni e mezzo (per alcuni inconvenienti di percorso e fermiamoci qui), l’ha portata a compimento. Fosse dipeso da lui avrebbe risolto la questione in meno di un anno. E’ stato l’unico a darci ragione, quando abbiamo fatto rilevare che la formula sul calcolo del corrispettivo, inserita nella prima bozza regolamentare, era sbagliata. Inoltre, ha avuto la capacità di interloquire con amministratori e rappresentanti delle cooperative, di recepire le loro richieste e tradurle in progetto. Insomma, un bell’esempio di democrazia partecipata. Sulla trasformazione del diritto di superficie in piena proprietà, Salatiello merita un bell’otto pieno.

L’opposizione

Nei banchi dell'opposizione si è rivisto anche Michele D'Ambra (il signore con il giubbotto di pelle)

Impeccabile

E’ inutile premettere che parliamo di Biagio Sequino e Angela De Vito. Biagio Sequino ha inteso contribuire alla discussione, fornendo alcuni suggerimenti che sono stati immediatamente recepiti dalla maggioranza. Angela De Vito, invece, nonostante qualche problemino familiare, non si è mai sottratta al suo dovere istituzionale: anche su questa questione ha rappresentato degnamente tutti coloro che l’hanno votata, in particolar modo i cittadini che  abitano nelle case del rione cooperative. I due veri oppositori non hanno avuto alcun problema a votare insieme alla maggioranza un provvedimento di grande valenza sociale ed economico. Questa si chiama buona politica. Voto: 9.   

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