Anche l’Imam della comunità islamica area nord
di Napoli, cittadino calvizzanese, parteciperà
alla marcia della pace delle ore 17.00 di oggi
Ibrahim Khader: “la nostra comunità condanna fermamente
ogni forma di terrorismo e di aggressione contro vite umane innocenti, da
qualsiasi parte provenga. Gridiamo forte sì alla vita di chiunque e no alla
morte e all’orrore”
Ibrahim Khader |
Ibrahim Khader,
cinquantatreenne palestinese, sposato con una donna italiana, due figli (uno
frequenta l’elementare Diaz e l’altro la media Polo), nostro concittadino, Imam
(il capo della comunità islamica) dell’area nord di Napoli, parteciperà alla
marcia della pace di questa sera, ore 17.00, organizzata dall’Istituto Polo di
concerto con il Comune e la Parrocchia San Giacomo. In scaletta è previsto
anche un suo breve intervento. Khader, architetto, abita da diversi anni a
Calvizzano, in via Dante Alighieri: oltre a essere esperto della religione
islamica e uomo di profonda cultura, riveste anche il ruolo di presidente
del Centro Interculturale, situato in via San Rocco a Marano nel Parco
Annabella, in uno stabile confiscato alla camorra, assegnatogli nel 2012
dall’ex Commissario straordinario Gabriella Tramonti. Si tratta di un servizio
interculturale che si prefigge la promozione di incontri per la conoscenza e il
dialogo tra la cultura occidentale, quelle del Mediterraneo e tutte le culture
che, attraverso i loro rappresentanti, vorranno diventare parte integrante di un
o scambio e un’integrazione.
“La nostra idea – ha
dichiarato Khader al nostro blog – è di creare un luogo d’incontro che possa
servire allo sviluppo della nostra città e, soprattutto, alla crescita
culturale delle nuove generazioni, nel rispetto reciproco. Se ognuno di noi,
infatti, resta chiuso nel suo mondo, non c’è alcuna possibilità di crescita. E’
necessario, invece, abbattere il muro di pregiudizi che scaturisce dalla scarsa
conoscenza del diverso. La conoscenza è una ricchezza comune che va stimolata e
incrementata. Non dimentichiamo che non siamo poi così lontani: siamo quasi tutti
figli del Mediterraneo e i punti di contatto, nella nostra storia sono
tantissimi. Nel nostro progetto sono coinvolte anche le scuole del territorio:
attraverso i ragazzi si può arrivare alle famiglie, nucleo fondante della
società civile”.
Nel Centro c’è anche
uno spazio adibito a luogo di preghiera. Una stanza per gli uomini e una per le
donne. Il Centro è dotato di aule per la scuola araba (le lezioni si tengono di
sabato pomeriggio) e altre attività ludico ricreative.
In merito agli ultimi
fatti di cronaca internazionale, legati in particolare al nuovo gruppo
terroristico dell’Isis, Khader dice: “la nostra Comunità Islamica, con sede a
Marano, condanna il terrorismo sotto ogni forma e l’aggressione contro vite
umane innocenti, da qualsiasi parte provenga. Gridiamo forte sì alla vita di chiunque e no
alla morte e all’orrore. Per questo motivo promuoviamo ed educhiamo
l’integrazione di chi rispetta le leggi e i valori della cultura italiana”.
Poi aggiunge:
“ringrazio la professoressa Armida Scarpa, preside dell’Istituto Polo, tra
l’altro frequentato anche dai miei figli, per il cortese invito formulatomi e
per avermi dato la possibilità di poter lanciare anche il nostro messaggio di
pace tra i popoli”.