Opposizione, che squallore!

Angela De Vito sola tra i banchi della minoranza

Venerdì 28 agosto la minoranza ha confezionato l’ennesima figura meschina. Al Consiglio comunale non si sono presentati l’ex sindaco Pirozzi, Biagio Sequino e Michele D’Ambra. Angela De Vito, invece, è arrivata con un’oretta di ritardo dall’inizio dei lavori, ma solo perché è stata spronata telefonicamente da Antonio Veneruso, segretario della sezione locale del Partito democratico. Si è limitata solo a votare contro il bilancio. Insomma, i rappresentanti della minoranza (appena in quattro dopo il passaggio di Flora Del Prete sull’altra sponda) hanno perso l’ennesima occasione per dire la loro su importantissimi argomenti di programmazione economica e finanziaria, visto che all’ordine del giorno c’era l’approvazione del bilancio di previsione 2015. Ma di carne sul fuoco ce n’era tanta: il piano triennale delle opere pubbliche, la trasformazione del diritto di superficie in quello di proprietà, la questione delle tasse e delle tariffe. Era l’occasione buona per rinfacciare a questa maggioranza di non aver rispettato uno dei più importanti impegni elettorali come la riduzione dell’addizionale irpef dallo 0,8 per cento allo 0,4 per cento; l’istituzione di una fascia di esenzione per i redditi bassi, per i pensionati e i giovani disoccupati o precari; la riduzione della tassa sui rifiuti, cosa immediatamente fattibile perché dal Piano finanziario del ciclo integrato dei rifiuti andavano eliminati i 102 mila euro previsti per le spese di gestione del Centro raccolta (più comunemente chiamata isola ecologica) che doveva andare in funzione il primo giugno scorso ma, se tutto va bene, partirà invece l’anno nuovo. Era il momento buono per elogiare (perché l’opposizione non serve solo a criticare) Salatiello per aver mantenuto la promessa di aver completato l’iter del diritto di superficie (argomento mai voluto affrontare dai precedenti amministratori) ma anche per dirgli che con le cifre in gioco, venute fuori in seguito alla stima delle aree e dei fabbricati in questione da parte dell’Agenzia delle Entrate, in pochi vi aderiranno e che quindi bisogna studiare qualche escamotage, altrimenti molte opere programmate, sulla base degli introiti previsti, rischiano di saltare. Se qualcuno della minoranza avesse perlomeno letto la relazione del revisore dei conti sul bilancio previsionale si sarebbe accorto di una pecca amministrativa troppo evidente: bisognava destinare (cosa che non è stata fatta) il 10 per cento delle entrate della vendita dei beni patrimoniali (nel caso specifico gli introiti della trasformazione del diritto di superficie) alla copertura degli oneri derivanti dalla estinzione anticipata dei mutui. Insomma, come abbiamo più volte ribadito, l’opposizione non c’è e, a nostro avviso, sperando di sbagliarci, non ci sarà neanche nell’immediato futuro. L’ex sindaco Pirozzi ormai ha tirato i remi in barca: penserebbe solo ad andar via da Calvizzano al più presto possibile. D’Ambra (mister 400 voti) non spinge il piede sull’acceleratore (pondera bene quando può farsi vedere in aula consiliare) perché sarebbe facile preda di ricatto politico. La De Vito è donna intelligente e impegnata, ma avrebbe, stando a quello che si vocifera, una grossa spina nel fianco che le impedirebbe di fare politica come Dio comanda. Sequino passa facilmente dall’euforia all’abbattimento: resta pur sempre un teenager che, come tutti i giovani,  dedica l’estate prettamente al divertimento. Ma così non si cresce. Bisogna ammettere, però, una cosa: Sequino è quello che, finora, nonostante i suoi alti e bassi, ha dato più filo da torcere all’amministrazione Salatiello. Allora? Per molti cittadini non rimane altro che affidarsi ai manifesti super pungenti di Fratelli d’Italia: quelli sì che fanno “male”.           


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