Calvizzano
è tra i Comuni dell’hinterland con il
più alto numero di responsabili di settore in rapporto ai dipendenti e al
numero di abitanti. I capi ufficio, oltre allo stipendio, percepiscono l’indennità di posizione
organizzativa e il premio di risultato. Ma fanno tutti il loro dovere?
Calvizzano.
Circa 12.700 abitati; 28 dipendenti comunali tra cui 7 capi settore: Vitantonio Marchesano (Comandante dei vigili
urbani); Lorenzo Tammaro (Ufficio tecnico); Margerita Mauriello (Affari
Generali); Francesco Paolone (Attività produttive); Nello Abbate (Anagrafe e
servizi demografici); Angela Cacciapuoti (Servizi sociali); Salvatore Sabatino
(Servizi economico-finanziari). Percepiscono tutti 12.911,42 euro (la massima cifra annua prevista dalla legge per le
posizioni organizzative), tranne il responsabile della Polizia municipale al
quale sono stati assegnati 6.713,92 euro
annui.
Rapporto capi
settore-dipendenti 1 su 4, cioè un
caposettore ogni 4 dipendenti.
Villaricca.
Circa
30mila200 abitanti; 92 dipendenti comunali
tra cui 6 capi settore: Luigi
Verde (Comandante vigili urbani);
Fortunato Caso (Affari generali, Servizi demografici ed organizzazione)
Antonio D’Aniello (Gestione delle entrate e Suap);
Maria Teresa Tommasiello (Servizi
Socio-Assistenziali, Scolastici e Culturali); Maria Rosaria Topo (Settore
ragioneria, economato e patrimonio); ing. Francesco Cicala (Settore Lavori
pubblici e gestione del territorio)
Da quello che ci è stato riferito percepirebbero
tutti la cifra massima cioè 12mila911,42
euro.
Rapporto capi
settore-dipendenti 1 su 16.
Qualiano.
Circa
27mila700 abitanti; 66 dipendenti comunali tra i quali 4 capi settore: Salvatore Panico (Settore finanze); Angelo
D’Onofrio (Comandante vigili urbani); Immacolata Esposito (Politiche sociali,
Pubblica istruzione, Cultura); Ing. Nunzio Ariano (Settore tecnico). Percepiscono tutti 12.911,42 euro annui, tranne il Comandante dei vigili urbani al
quale, essendogli stata conferita l’alta professionalità, percepisce 16mila euro annui.
Rapporto capi settore-dipendenti 1 su16.
Mugnano.
Circa
34mila500 abitanti; 93 dipendenti comunali tra i quali 7 capi settore: Raffaele
Gagliardi (Settore Affari generali); Concetta Russo (Settore finanziario); Giuseppe Savanelli (Settore tecnico); Vincenzo
Liccardo (Settore Urbanistica); Claudio Taraschi (Settore Servizi sociali);
Biagio Sarnataro (Comandante vigili urbani), Biagio Passarelli (Settore
Avvocatura). Non conosciamo l’entità economica delle posizioni organizzative.
Un capo settore ogni 14 dipendenti.
Melito.
Circa
38mila abitanti; 72 dipendenti comunali tra cui 6 capi settore: Angela Oscurato (Settore Demografico, Affari
generali, Fiscalità locale); Orsolina Chiantese (Settore Finanze e Personale);
Silvana Pellecchia (Servizi sociali e Cultura); ing Mario Oscurato (Settore
Ambiente); ing. Vincenzo Manco (Settore Lavori pubblici); Domenico Cecere
(Comandante Polizia municipale).
Un capo settore ogni 12 dipendenti.
Marano.
Per Marano e Giugliano il discorso è diverso, in quanto in questi Comuni sono
previste anche le aree dirigenziali. A Marano, oltre ai quattro dirigenti, operano sette responsabili di settore che
percepiscono mediamente una posizione organizzativa di 11mila euro annui.
Posizioni
organizzative e premio di risultato
La
posizione organizzativa (se il CCNL è quello del comparto regioni autonomie
locali) è legata di norma al posto e sta a indicare complessità,
responsabilità, ecc. nell'ambito della specifica organizzazione di quell'ente.
Chi occupa quel posto ha diritto a percepire un compenso costituito da una
parte fissa e da una parte variabile, soggetta a valutazione, legata ai
risultati da raggiungere sulla base di obiettivi predefiniti (in genere
individuati nel PEG). I criteri di pesatura della posizione e le modalità di
assegnazione sono in genere definiti in uno specifico provvedimento. La
posizione organizzativa è un emolumento aggiuntivo allo stipendio e varia da un
minimo di 5mila164,16 a un massimo
di 12mila911,41 euro lordi annui. I
responsabili di settore (devono essere di categoria D), oltre alla posizione
organizzativa, percepiscono anche il premio di risultato il cui valore massimo
è il 25% dell’indennità di posizione organizzativa: tale percentuale viene
sempre stabilita dall’organismo indipendente di valutazione (ex nucleo di
valutazione) sulla base degli obiettivi raggiunti, rapportati agli indirizzi dettati
dall’esecutivo. Questi ulteriori voci stipendiali sono tutte pensionabili,
perciò un capo settore in quiescenza dovrebbe percepire mediamente una pensione
variabile dai 2mila ai 2.300 euro
netti mensili.