La persistenza del
minimo impegnato al 27 dicembre 2013 e
la mancata trasmissione entro il 31 marzo 2013 all’Autorità per l’Energia della
documentazione e della tariffa predisposta impediscono al Comune di aumentare l’importo derivante
dalle utenze. In pratica, per una duplice superficialità politico-gestionale, i
cittadini, nel 2015, si troverebbero a pagare bollette più leggere del previsto. Ma la
differenza tra i costi del servizio idrico e gli introiti contemplati dal pagamento
delle bollette da parte di tutti gli utenti messi a ruolo dovrebbe essere a carico
del bilancio comunale. Ci sarebbero, dunque, gli estremi per un danno erariale?
Se cosi fosse, di chi è la colpa? Inoltre, l’eliminazione tardiva del minimo
impegnato potrebbe far innescare il meccanismo dei ricorsi per chiedere il
riconoscimento del rimborso delle somme
indebitamente versate
Nell’ultima seduta il Consiglio comunale la maggioranza che appoggia
Salatiello ha approvato le modifiche al regolamento comunale per la gestione
del Servizio acquedotto che sancisce l’abolizione del minimo consumo impegnato
per le utenze domestiche. Ora spetta alla giunta approvare le nuove tariffe variabili in base ai consumi
effettuati.
Tariffe che sono state riportate anche nella proposta di delibera
consiliare, per cui siamo in grado di renderle note ai nostri lettori.
Tariffa agevolata (per consumi da 0 a 30
metri cubi, cioè 30mila litri d'acqua): 0,40
euro a metro cubo. Tariffa base
(da 31a 90 metri cubi, ovvero 90mila litri): 0,68 euro a metro cubo. Prima
eccedenza (da 91 a 150 metri cubi): 0,79
euro a metro cubo. Seconda eccedenza
(da 151 a 210 metri cubi): 0,82 euro a metro cubo). Terza eccedenza (oltre 211
metri cubi): 0,86 euro a metro cubo.
Resta la quota fissa di 15,40 euro
annue a utenza.
Utenze agricole e
commerciali: quota unica di 0,10 euro a
metro cubo. Tariffe del servizio fognatura: quota unica sia per le utenze
domestiche che commerciali (sono escluse le utenze agricole): 0,10 euro a metro cubo.
I cittadini, mediamente, dovrebbero pagare più o meno la stessa cifra
dell’anno scorso che questa volta, a differenza degli anni precedenti, sarà tanto più bassa quanto più basso sarà il
consumo. Il primo consiglio, dunque, che si può dare è quello di evitare gli
sprechi. Dal prossimo anno, da quello
che si prospetta, le tariffe potrebbero aumentare sostanzialmente, a meno che
non saranno messi a ruolo tutte quelle utenze che, finora, l’hanno fatta
franca.
Per chi vuole saperne di
più
L’eliminazione del minimo impegnato per le utenze domestiche prevede
l’applicazione di un diverso metodo di calcolo e una diversa articolazione
delle tariffe. Al Comune, ai tempi del Commissario straordinario, nell’ottica
di introitare al cento per cento i costi (acquisto acqua, servizio svolto dal
gestore idrico Idro-Tech, eccetera per un totale di 931mila587 euro) fu calcolata una tariffa pari a 0,90 euro a metro cubo per i consumi
entro i limiti del minimo impegnato (variabile a seconda del nucleo familiare)
e l’eccedenza 1,80 euro al metro
cubo. In pratica ci fu un aumento rispetto alle tariffe del 2012 (che erano di 0,50 euro a metro cubo per consumi
entro i limiti del minimo impegnato e 1,
68 euro a metro cubo, l’eccedenza)
che non poteva essere disposto, poiché non furono rispettate le modalità previste
dalla delibera 88 del 28 febbraio 2013 dell’AEEG (Autorità per l’energia
elettrica, gas e sistema idrico). Tutto ciò ha comportato, come è scritto anche
nella relazione dello studio CGA, al quale il Comune ha affidato gli adempimenti
presso l’AEEG, l’equiparazione delle tariffe 2013 e 2014 a quelle del 2012. Per
questo motivo, in questi ultimi due anni, gli utenti hanno ricevuto bollette
dell’acqua più o meno con la stessa cifra del 2012. Ma neanche per il 2015 il Comune ha potuto
adeguare le tariffe (nel senso di aumentare le medesime) secondo le previsioni
di cui alla deliberazione 643 del 27 dicembre 2013 dell’Autorità per l’Energia,
poiché, entro tale data, l’amministrazione non ha provveduto a eliminare il
cosiddetto minimo consumo impegnato. Nonostante per l’anno 2015 i costi da
coprire riconosciuti (ai sensi sia della delibera 88 che della 643 dell’AEEG)
siano pari a 881mila250euro, le
tariffe, per le due inadempienze del Comune, sono state calcolate tenendo
presente un ricavo invariato rispetto a quello del 2012 (moltiplicato un
coefficiente pari a 0,9) pari a 657mila227euro.
In pratica i costi sarebbero coperti al 75% della nuova metodologia tariffaria.
L’altro 25% (circa 224mila euro), se
abbiamo interpretato bene quanto scritto nella proposta di delibera consiliare,
dovrebbe essere a carico del Comune. Insomma, paradossalmente, in virtù delle
due leggerezze politico-gestionali, alla fine ne beneficerebbe l’utenza?