Lettera a don Ciro

                             
 

                              “Non sono un politico, ho fatto solo il mio dovere”

Egregio don Ciro, non mi sarei mai permesso di scriverle se non avessi notato la sua contrarietà per la mia presenza all’inaugurazione dei famosi campi da tennis. Non avrei messo sul web queste poche righe, se lei non avesse esternato che il sottoscritto è un politico. Le posso garantire che non aspiro a occupare alcuna poltrona né tantomeno a scendere nell’agone elettorale o a scrivere articoli “contro” per far cadere questa amministrazione, peraltro tanto benefattrice verso le istituzioni religiose. Immagino che lei ce l’abbia con me dopo la pubblicazione dell’articolo intitolato “In meno di due anni di governo Salatiello, elargiti 121mila euro di contributi a enti religiosi”. Non è il suo caso, quindi “absit iniuria verbis”, ma sicuramente sono andato a intaccare la suscettibilità di qualcuno che non avrebbe mai voluto leggere certe cose. Ma - mi creda - l’ho scritto esclusivamente per amore della verità. E i cittadini vanno informati per sapere come vengono spesi i loro soldi; poi ognuno, in coscienza, farà la sua valutazione ed esprimerà il proprio giudizio. Se questo è fare politica sono contento di aver intrapreso questa strada, almeno per contribuire a schiarire tante zone oscure. Coni d’ombra che non riguardano sicuramente la sua persona, in quanto per me lei rimane un modello di vita a cui molti sacerdoti dovrebbero ispirarsi. D’altronde, dall’articolo incriminato lo si evince. “Niente contro don Ciro - è scritto -, prete moderno e uomo di grande impegno sociale e religioso. Il noto parroco, molto amato dalla sua Comunità, fa comunque bene a chiedere soldi al sindaco per realizzare eventi costruttivi per la città. Il dilemma, però, è sempre lo stesso: il Comune può permettersi di impegnare decine di migliaia di euro per enti religiosi, quando poi ci sono tanti altri problemi prioritari che richiedono da anni una soluzione?”
E proprio Lei mi ha definito un politico! Allora le ribadisco che l’unica politica che conosco è quella di cercare di fare qualcosa per la città dove risiedo e vivo. Non c’è altro scopo. Lo so, è difficile concepire una cosa del genere in una società dove gli interessi personali e il dio denaro hanno preso il sopravvento sui valori; dove la macchina del fango è sempre in agguato per distruggere il libero pensiero. I cattolici impegnati in politica, in coerenza con la loro morale, dovrebbero costituire un valore aggiunto per costruire e servire il bene comune. Invece, come spesso accade, si rivelano falsi moralisti che pensano solo a difendere la poltrona o il potere… qualcuno anche gli appezzamenti di terreno da rendere edificabili nel prossimo piano urbanistico. Guarda caso, questi meschini personaggi vorrebbero che questo blog scomparisse per sempre. Mi creda, per questa gentaglia non occorrerebbe un prete, ma un esorcista. È da questa accozzaglia che, io e lei, ma tante altre persone di buona volontà, dovremmo guardarci veramente le spalle.

La saluto cordialmente, Mimmo Rosiello    
       



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