E’ morto Celestino Ferraro, il sindaco gentiluomo



Ieri si sono svolti i funerali di Celestino Ferraro, sindaco di Calvizzano dal 1975 al 1981.  Aveva 86 anni: da diverso tempo non usciva più di casa a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute. Lascia due figlie, i nipoti e la moglie Annamaria Pensa, discendente del Conte Mirabelli.
“Ci siamo conosciuti più di sessanta anni fa – dice affranta la signora Annamaria –  sul tram che da Giugliano arrivava a Napoli, precisamente alla fermata di Marianella (un quartiere della periferia napoletana, ndr). Io ero una studentessa liceale e lui già frequentava l’università. Da allora non ci siamo più lasciati. E’ stato un marito e un padre esemplare, nonostante i suoi molteplici impegni lavorativi e politici”.
“Un vero galantuomo – aggiunge con le lacrime agli occhi Paolo Agliata, politico ben noto a Calvizzano che, durante la sindacatura Ferraro, ha sempre ricoperto il ruolo di assessore – E’ stato anche un buon sindaco: nonostante la scarsità delle risorse economiche, in quel periodo fu completato il piano regolatore, fu realizzata la sopraelevazione della casa comunale e furono gettate le basi per la costruzione della nuova scuola media”.
Ferraro è sempre stato un militante attivo della Democrazia cristiana: agli inizi degli anni ottanta tentò, nelle fila della Balena bianca, anche di conquistare uno scranno al Comune di Napoli, ma non raggiunse l’obiettivo. Nel 1988 si ricandidò a Calvizzano, sempre nella Democrazia cristiana, ma risultò il secondo dei non eletti. Era un medico farmacista, titolare di alcune farmacie: da diversi anni dedicava il suo tempo all’approfondimento della cultura letteraria. Nonostante l’età avanzata aveva gran dimestichezza con le nuove tecnologie e i social network.
L’ultimo suo post su facebook è datato 27 novembre 2014: “sto leggendo Storie della Storia a nord di Napoli di Carmine Cecere”.
Anche lui è sicuramente un pezzo di questa storia.

     

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