Raffaele Cacciapuoti |
Lello Topo |
Il giorno dell’inaugurazione del tratto
di strada che costeggia l’Alveo Camaldoli ricadente territorialmente nei Comuni
di Villaricca e Calvizzano, l’ex sindaco di Villaricca e attuale capogruppo
regionale del Partito democratico, Lello Topo, aveva reso al nostro blog la
seguente dichiarazione: “hanno avuto poco
coraggio. Se fossi rimasto sindaco, la pista ciclabile l’avrei sicuramente realizzata”.
Affermazione che non è piaciuta a Raffaele
Cacciapuoti, assessore ai Lavori Pubblici a Villaricca, il quale ha voluto replicare
“La mia
risposta è semplice ed efficace – afferma Cacciapuoti – Noi non solo siamo
stati coraggiosi, ma anche folli, poiché, in un momento congiunturale
sfavorevole, dove si fa fatica a onorare i debiti contratti dalle passate
amministrazioni, siamo riusciti nell’intento di aprire una strada concepita nel
2004. Topo dice che se fosse rimasto sindaco avrebbe realizzato la pista
ciclabile. Allora perché non l’ha fatto durante il suo mandato, visto che l’aveva
scritto anche sulla sua brochure elettorale del 2006?”
Assessore, al di là dei chiacchiericci, alla gente
interessa sapere se questa benedetta pista ciclabile, prevista nel progetto
originario e finanziata per 200mila euro, si farà o meno
“Certo che si farà. Proprio in questi giorni abbiamo
approvato in giunta il nuovo Piano triennale delle opere pubbliche, nel quale
abbiamo previsto pure le ulteriori opere da realizzare sulla strada che
costeggia l’Alveo. Dei soldi stanziati, tra fondi Pit e cofinanziamento
comunale, sono rimasti circa 480mila euro che utilizzeremo per costruire lungo
la sponda destra dell’Alveo una pista running per gli amanti del jogging; verranno
rafforzati i sistemi di sicurezza stradale; saranno impiantate diverse telecamere
per la videosorveglianza che fungeranno da deterrente allo sversamento abusivo dei
rifiuti; verrà realizzata una rotonda su corso Italia, proprio dove termina la
strada Alveo. E non è finita qui. Nel 2015 saranno previste le domeniche
ecologiche, durante le quali la strada verrà chiusa al traffico, per consentire
a tutti gli appassionati la pratica della corsa e del fitness”.
Calvizzano, figlia di un Dio Minore
Non a caso abbiamo scelto questo titolo di un film
del 1986 di Randa Haines, sempre bello da vedere e molto attuale. Tratta il
caso dei sordomuti, una storia d’amore fra un uomo normale e una donna
sordomuta. Figlio di un Dio minore sta appunto a indicare i meno fortunati che
sono stati, per così dire, creati male, da un Dio meno capace. Si può intendere
anche emarginati e trattati peggio degli altri, perché considerati diversi,
inferiori, meno degni degli altri. Questa storia l’abbiamo tirata in ballo
perché sembrerebbe calzare a pennello per la nostra città, considerata da
sempre la cenerentola dell’hinterland giuglianese, ma che, invece a nostro
avviso, è piena di grosse potenzialità e soprattutto di gran voglia di
riscatto, perché da molti anni mal governata. L’esempio della strada che
costeggia l’Alveo è molto emblematico. Il tratto calvizzanese è stato
realizzato con i fondi della legge 51 che sono comunque soldi stanziati dalla Regione,
quindi non ci sarebbero stati costi aggiuntivi per il nostro Comune. Il
problema, però, è politico. Perché a suo tempo Calvizzano fu uno dei pochissimi
Comuni del comprensorio giuglianese a essere escluso dal tavolo della
trattativa dove fu concertata la distribuzione dei fondi Pit? Inoltre, nella
parte integrata (che riguarda i due Comuni) del progetto era prevista una pista
ciclabile che, finora, non è stata ancora costruita; si doveva realizzare un
ponte, come da accordi intercorsi tra Calvizzano e Villaricca ai tempi di
Pirozzi prima e di Granata dopo, su via Lavinaio (per questo motivo durante l’amministrazione
Granata fu addirittura costruita una strada costata 120mila euro e
inutilizzabile) e non si farà più. Adesso, dall’intervista all’assessore Cacciapuoti,
abbiamo appreso che neanche via Corigliano, l’altra strada prevista nella parte
integrata del progetto, si farà più. E questa non si chiama sconfitta politica?