Abbiamo preso “fischi per fiaschi”, per dirla con un famoso aforisma, ma
capita, in particolar modo quando si frappone una barriera comunicativa tra
l’informazione e alcuni responsabili di settore. In un articolo apparso sul
nostro blog qualche settimana fa, abbiamo scritto che per la postalizzazione
del saldo Tari (nuovo nome della tassa sui rifiuti solidi urbani) il Comune
avrebbe speso molto meno dei 15mila611,12
impegnati per il servizio di
imbustamento e spedizione degli avvisi di pagamento dell’acconto della tassa NU,
arrivati nelle case dei contribuenti a luglio scorso. La notizia non è stata
lanciata a caso, ma è scaturita dalla
lettura di una delibera di giunta sull’approvazione dei progetti obiettivo,
nella quale si lasciava intendere che
per tale servizio sarebbero stati impegnati alcuni dipendenti
comunali, da remunerare con i soldi previsti
dal fondo incentivante. Anzi, abbiamo colto l’occasione per elogiare l’amministrazione
per l’obiettivo risparmio che si sarebbe raggiunto, aggiungendo che se questa
soluzione fosse stata adottata negli anni addietro, il Comune avrebbe
economizzato fior di quattrini. Ma ci
siamo sbagliati, poiché tale compito è stato affidato nuovamente al Centro Poste
Italia di Giuseppe D’Errico, questa volta, però, al prezzo di 7mila100 euro, oltre iva. In ogni caso,
va sottolineato che c’è stato un
risparmio molto consistente per le casse del Comune, e questo lo si deve anche
al fatto che siamo stati i primi ad aprire il dibattito sulla postalizzazione
della Tari, questione poi ripresa politicamente dal consigliere di minoranza,
Biagio Sequino. Adesso alcune nostre
riflessioni. Innanzitutto, come mai questa differenza economica così
cospicua (circa 7mila euro) tra il servizio di luglio e quello di dicembre,
eseguiti entrambi dallo stesso Centro di poste private? Al comune potrebbero
obiettare alla nostra riflessione, asserendo che per l’acconto Tari di luglio,
il servizio fornito dal Centro Poste Italia, oltre alla stampa e alla
spedizione delle bollette, prevedeva anche la contabilizzazione e la rendicontazione
del pagamento delle somme riscosse. A
parte il fatto che le due operazioni possono
benissimo essere svolte dal personale comunale (come tra l’altro si sta facendo
per il saldo Tari), perché sarebbero costate così tanto? In pratica, si è scesi
dai 3,39 euro a plico di luglio a 1,73 euro a busta di dicembre, se si tiene
conto che il saldo Tari è stato inviato a 5mila utenti contro i 4.600 di
luglio. Nel giro di pochi mesi, dunque, sono stati messi a ruolo 400 nuovi contribuenti
(su questo argomento, data la sua rilevanza, ci ritorneremo con un articolo a parte)
che erano sfuggiti (chissà da quanti anni?) al controllo fiscale locale?
La legge prevede l’affidamento diretto dei servizi per importi inferiori ai
40mila euro (la modifica è avvenuta con la legge 106/2011, poiché prima il limite era di 20mila euro. Il Comune di
Calvizzano ha provveduto pure ad aggiornare il regolamento comunale per la
fornitura di beni e servizi). Nonostante tutto, il responsabile del settore
tributi, Salvatore Sabatino, per una maggiore trasparenza (a nostro avviso ha fatto bene, anzi sorge
spontaneo chiedersi come mai non l’abbia
fatto pure a luglio per l’acconto Tari?), ha ritenuto opportuno assegnare il
servizio di bollettazione e spedizione del saldo Tari, previa indagine di
mercato. A tale scopo, sono state interpellate le agenzie di Poste private Mail
Express di Mugnano, Tompie srl di Marano e Centro Poste Italia di Calvizzano,
al quale è stato affidato il servizio per aver offerto il prezzo più concorrenziale.
Stando alla determinazione 35 del 5 dicembre scorso, il preventivo della Mail
Express è arrivato al protocollo il 2-12-2014, quello della Tompie il
3-12-2014, dulcis in fundo, il 5-12-2014 quello di Centro Poste Italia. Come
mai non si è deciso a monte di far arrivare tutti i preventivi nello stesso
giorno? Se si voleva essere trasparenti fino in fondo, non sarebbe stato questo
il modus operandi migliore? Inoltre, sarebbe stato interessante conoscere anche
le offerte degli altri due operatori.