Centro Polifunzionale di via Nenni, risolto il contratto con l’impresa esecutrice dei lavori

Il ritardo nell’ultimazione dell’opera, voluta fortemente dall’ ex amministrazione Granata, è inconcepibile. Di chi le colpe? Del Comune? Dell’impresa che ha vinto la gara d’appalto? Del Rup? Del direttore dei lavori? L’amministrazione, adesso, ha il dovere di fare chiarezza  sulla questione e tenere informati i cittadini

                                 Il lato del futuro Centro Polifunzionale che affaccia su via Parri


Si allungano enormemente i tempi di completamento del Polifunzionale di via Pietro Nenni, l’opera, che in molti preferiscono chiamarla villa comunale, voluta fortemente dall’ex amministrazione Granata. La giunta Salatiello, su proposta del Rup (responsabile unico del procedimento), ing. Lorenzo Tammaro, nonché capo dell’ufficio tecnico, ha disposto di procedere alla risoluzione del contratto con la Società Anima Ambiente, per grave inadempimento e ritardo dei lavori. Adesso, cosa farà l’impresa? Si rivolgerà al tribunale amministrativo per chiedere l’annullamento dell’atto dirigenziale e della consequenziale delibera di giunta? Farà valere le sue ragioni in sede civile? Nel frattempo come si muoverà l’amministrazione? Espleterà una nuova gara d’appalto? Assegnerà i lavori alla ditta seconda classificata in sede di gara? E quale progetto sarà preso in considerazione: quello originario o il nuovo, redatto da un giovane architetto calvizzanese? L’amministrazione, comunque, ha il dovere di informare la città su quanto accaduto. Intanto, la cosa certa è che si allungano enormemente i tempi di consegna dell’opera che doveva essere completata entro luglio 2014.  Ricordiamo che l’iter della villa comunale iniziò più di quattro anni fa, quando la Provincia stanziò nelle pieghe del suo bilancio 500mila euro, grazie all’interessamento dell’ex sindaco Granata. Tra progetti preliminari, definitivo ed esecutivo cantierabile, espropri e varianti urbanistiche si arrivò alla pubblicazione della gara d’appalto sul Burc (bollettino ufficiale della Regione Campania) al 30 aprile 2012. Il vincitore della gara (SA.MA costruzioni di Melito, al prezzo di 372mila926 euro, su un importo a base d’asta di 555.479,19 euro) fu designato a giugno del 2012, dopodiché si è dovuto aspettare i controlli antimafia, previsti dalle norme sugli appalti. In ogni caso, il contratto venne firmato il 15 luglio 2013 e i lavori dovevano completarsi entro 12 mesi. Il 24 marzo 2014 i lavori vennero formalmente sospesi, al fine di verificare la possibilità di procedere a una variante progettuale. Durante la sospensione dei lavori la Sa.ma costruzioni srl di Melito,  comunicò al Comune di aver ceduto un ramo d’azienda alla Società Anima Ambiente con sede in Melito, subentrata nell’esecuzione dei lavori. Lavori che sono ripartiti il 31 luglio scorso e che dovevano terminare, secondo il nuovo cronoprogramma, per il 19 ottobre 2014, tenuto conto del periodo di sospensione. Ma in data 27 agosto 2014 la direzione dei lavori, “constatata la situazione di inerzia sul cantiere”, ha inoltrato all’impresa appaltatrice richiesta di cronoprogramma delle lavorazioni da eseguire. L’impresa, come è scritto nella delibera di giunta, non ha prodotto alcun cronoprogramma, anzi ha formulato richiesta di proroga di 240 giorni del termine di ultimazione dei lavori. Il Rup, invece, in seguito al parere del direttore dei lavori, ha concesso una proroga di 23  giorni, fissando il nuovo termine di ultimazione dei lavori all’11 novembre 2014. Nel contempo, il Rup ha indicato al direttore dei lavori di contestare all’impresa le gravi inadempienze alle obbligazioni. Alla fine si è arrivati alla risoluzione del contratto.  Finora alla ditta è stato pagato un primo stato di avanzamento dei lavori, per un netto di 58mila440,53 euro, pari al 15% delle opere affidate.  Il cantiere si trova oggi a una percentuale di esecuzione pari al 15, 67%.  Va aggiunto che è stato incaricato il direttore dei lavori di quantificare le opere eseguite successivamente al primo stato di avanzamento dei lavori e di vigilare affinché alcun altra opera o fornitura  possa essere eseguita nel cantiere.  
Al di là di tutte le disquisizioni tecnico-amministrative, che a qualcuno potrebbero annoiare, ma che, a nostro avviso, andavano aggiunte per completezza di cronaca, va ricordato che il Centro polifunzionale (che dovrebbe essere intitolato, stando alla volontà dell’ex amministrazione Granata,  alla campionessa di pattinaggio a rotelle Raffaella Paolone, deceduta più di 5 anni fa in un tragico incidente) si candida a essere uno degli interventi più importanti degli ultimi anni: sorgerà, infatti, su un’area di 6.500 metri quadrati, situata tra i parchi “Sole 75” e “Mimose” e dovrebbe essere dotato di un campo di basket polivalente, di un’area a verde attrezzato con panchine e uno spazio ludico, corredato con giochi per bambini. Oltre al finanziamento provinciale, il Comune ha stanziato 490mila euro di parte sua (ha contratto un mutuo), di cui circa 250mila euro sono occorsi per gli espropri dei terreni. Sempre per completezza d’informazione, l’ incarico di direzione dei lavori, di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, del frazionamento catastale delle aree da espropriare e dell’assistenza tecnica alla procedura espropriativa (picchettamento aree, assistenza, presa di possesso, eccetera) è stato conferito (determina 15 del settore tecnico del 18-04-2012) all’ing. Vincenzo Palma con studio a Giugliano, per un compenso di 20mila euro oltre iva e CPA (cassa previdenza e assistenza). Palma ha anche redatto il progetto definitivo, ricevendo per tale incarico  un compenso netto di 8.246 euro; inoltre ha avuto l’incarico di redigere il progetto esecutivo, di curare la variante urbanistica ed è stato anche nominato coordinatore della sicurezza in fase di progettazione, percependo, per questi ultimi tre incarichi, 13mila euro netti.


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