Mozione sulle bollette dell’acqua, Salatiello si arrampica sugli specchi?

sull'ultima bolletta per la prima volta non compare più la dicitura cerchiata
Bocciata la mozione d’indirizzo del consigliere comunale Biagio Sequino, tesa a far risparmiare i cittadini sulle bollette dell’acqua. La maggioranza ha votato (all’unanimità) contro la richiesta dell’esponente dell’opposizione di impegnare l’amministrazione comunale a rinegoziare il contatto con la Idro-Tech (società concessionaria del servizio acquedotto), relativamente alle letture dei contatori, per vedere applicati anche al Comune di Calvizzano i prezzi convenuti con il Comune di Marano (di gran lunga inferiori) e di chiedere, sempre alla ditta concessionaria, di eliminare dalla quota fissa di 15,40 euro annui il valore corrispondente alle spese per la stampa e il recapito delle bollette, perché già compensate nel prezzo del contratto. Il motivo del voto contrario dei componenti della maggioranza lo ha chiarito il sindaco Salatiello: “La rinegoziazione dei contratti di appalto – ha detto - è vietata dalla legge, per cui non voterò mai un atto illegittimo. Mi attengo dunque ai pareri espressi dai nostri funzionari che a Calvizzano rappresentano la legalità”.
“Allora -  ha replicato Sequino – non mi resta altro che inviare tutti gli atti alla Corte dei Conti. Se la magistratura contabile dovesse darmi torto, sarò il primo a fare un plauso all’ing. Tammaro (capo dell’ufficio tecnico, estensore del parere tecnico, ndr)”.  

                                 
                                                         Le nostre opinioni

Rinegoziazione del contratto
Effettivamente la legge vieta la rinegoziazione dei contratti, allo scopo di evitare distorsioni al regolare svolgimento della concorrenza fra imprese. Ma ciò non escluderebbe che la rinegoziazione (o addirittura la rescissione) dei contratti diventerebbe una necessità, qualora dovessero subentrare elementi di novità. Non a caso nella vicina Marano, poco più di un anno fa, il Commissario straordinario decise di rinegoziare la maggior parte dei contratti in essere: ciò comportò un’economia annua di 208.434,44 euro. Ecco nei dettagli cosa fu fatto. Pulizia dei locali comunali affidati alla ditta CEM: riduzione del 22,5% sul canone annuale di 443.317, 92 euro; manutenzione campo sportivo comunale, affidato alla ditta Marrone: riduzione del 15% sul canone annuale di 57.919 euro; manutenzione del verde pubblico, operata dalla ditta Lande: riduzione del 25% sul canone annuale di 400mila euro. Ritornando a Calvizzano, le questioni della lettura dei contatori e della quota fissa rappresenterebbero, a nostro avviso, dei forti elementi di novità.
    
Pareri tecnici
Il sindaco ha tenuto a precisare che il no della maggioranza alla proposta di Sequino deriva sostanzialmente dal parere sfavorevole dei funzionari del Comune, in virtù del fatto che la legge vieta la rinegoziazione dei contratti d’appalto. A nostro avviso (ma questo concetto lo ha ribadito anche lo stesso Sequino), per una mozione d’indirizzo non è obbligatorio il parere dei funzionari. Con tale documento, infatti, se viene approvato in Consiglio comunale, si invita l’amministrazione a produrre gli atti consequenziali sui quali, poi, è obbligatorio il parere dei funzionari.
Quota fissa e minimo garantito
Durante il dibattito sulla mozione Sequino, il sindaco ha detto che non possono coesistere  la quota fissa (i famosi 15,40 euro annui) e il minimo garantito, tant’è che il programma elettorale della sua Lista Civica prevede l’abolizione del minimo garantito. Ma il Primo cittadino si è reso conto che con questa sua dichiarazione avrebbe fatto un eclatante autogol? A questo punto, le cose sono due: o si restituisce a tutti i contribuenti la quota fissa fatta pagare finora, oppure, fino a quando non sarà abolito il minimo garantito, vanno ridati indietro i soldi sborsati per l’eccedenza.
Dato politico  
Salatiello continuerebbe a essere l’unico "dominus" della politica locale. Nella sua maggioranza, tenuta saldamente sotto controllo, sarebbe vietato il dissenso. In consiglio comunale pochi parlano, ma alla fine tutti chinano il capo come per dire sì al loro “capo” ? Solo Santopaolo (sicuramente tra i più preparati) della maggioranza ha dato un flebile segnale di apertura a Sequino, anche se, a suo avviso, la questione delle bollette dell’acqua andava affrontata diversamente. La minoranza, invece, continua a zoppicare.  Erano presenti in aula solo Sequino e la De Vito. Ancora una volta, l’ex sindaco Pirozzi e Michele D’Ambra hanno dato forfait, facendo mancare il loro apporto su questioni importanti che riguardano i diritti dei cittadini. Forse D’Ambra temeva di essere additato come colui che avrebbe ostacolato l’operazione di riduzione dei costi del servizio idrico, voluta, a suo tempo, dall’ex sindaco Granata? E Pirozzi perché continua a deludere i circa 2700 cittadini che l’hanno votato? Avrebbe qualcosa da nascondere? Per ora siamo solo nel campo delle ipotesi, anche se l’unica certezza è che Sequino sta crescendo politicamente: potrebbe essere lui, infatti, il prossimo unico sfidante di Salatiello alla poltrona di Primo cittadino, a meno che…    

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