Antonio Mauriello, 50 anni,
sposato, due figlie, ingegnere presso il centro di ricerca CEINGE sulle
biotecnologie avanzate, è stato assessore e vice sindaco nella passata
amministrazione Granata. Oggi riveste il ruolo di presidente del consiglio
comunale, la stessa carica che ricopriva
nella scorsa consiliatura suo cugino Giuseppe Salatiello, laureato in giurisprudenza, ma sindaco a
tempo pieno: uno stakanovista che entra nel Palazzo municipale all’alba ed esce
a tramonto inoltrato. I due, in passato
acerrimi nemici politici, non hanno mai nascosto di avere due visioni opposte
sul modo di intendere il bene comune, il che li ha portati anche a duri scontri
in Consiglio comunale, durante i quali se le sono cantate di santa ragione sia
sul piano personale che su quello politico. Oggi vanno d’accordo su tutto,
perfino sul fatto che bisogna mettere il bavaglio a calvizzanoweb, il blog che si
permette anche di criticare il loro operato, a differenza di qualche altro
mezzo d’informazione che con il suo “diverso modo di fare notizia”, sforna solo
comunicati amministrativi. A costoro sì che vanno consentite tutte le riprese
possibili e immaginabili. Ma qual è il motivo di questa ritrovata sintonia tra
i due? Solo il bene della città? Forse Mauriello
dimentica che stigmatizzava perfino coloro che strizzavano l’occhio a
Salatiello? Adesso che è lui ad andarci a braccetto è tutto normale? Ha forse
resettato le “violenti” critiche ricevute, in passato, proprio da Salatiello?
Ha sorvolato sul gesto di Salatiello, riguardo all’osservazione al Piano
urbanistico su via Galiero che, se non fosse stata ritirata da colui che la
concepì, avrebbe potuto, probabilmente, creare al Mauriello qualche problema,
visto che lui da quelle parti ci abita?
Insomma, perché due consiglieri comunali che intendono la politica in modo
speculare ora stanno insieme?