PROTOCOLLATE DUE LETTERE AL COMUNE


                           Tariffe Tares, scende in campo l’Aicast
Anche a Calvizzano, in seguito all’introduzione della Tares (entro il 30 novembre bisognerà pagare la terza rata), diversi esercizi commerciali sono assoggettati al  raddoppio delle tasse, pertanto in molti potrebbero rischiare anche la chiusura. Per Felice Califano, presidente provinciale dell’AICAST (Associazione Industria, Commercio, Artigiani, Servizio e Turismo),  è possibile limitare i danni, introducendo agevolazioni per le imprese, soprattutto per gli esercizi commerciali che adottino comportamenti virtuosi, puntando a far crescere la percentuale di raccolta differenziata e a far diminuire la quantità di rifiuti che  la parte pubblica deve raccogliere.  Inoltre, per il numero uno provinciale dell’associazione delle imprese, va subito predisposto il regolamento comunale per l’assimilazione ai rifiuti urbani di quelli speciali non pericolosi. Ma v’è di più: la nota organizzazione datoriale, visto che dal primo gennaio 2014 andrà in vigore il nuovo tributo TRISE,  nell’ultima lettera protocollata appena due giorni fa, suggerisce di ritornare, anche per il 2013,  alle tariffe TARSU del 2012.   
“Le tariffe Tares, che ben presto verranno discusse in uno dei prossimi Consigli comunali, non solo produrranno un forte aumento della pressione fiscale per famiglie e imprese, ma rischiano di dare il colpo di grazia a determinate categorie del terziario per le quali sono previsti aumenti anche del 300% in più, a quanto si pagava con la Tarsu”.
L’allarme viene lanciato sia dal presidente provinciale dell’Aicast, Felice Califano, che dal coordinatore dell’associazione locale Aicast, Antonio Di Luna, per cui bisognerà correre subito ai ripari, adottando al più presto sia il regolamento Tares, dove sono anche previste le riduzioni e le agevolazioni per determinate categorie, sia il regolamento comunale per l’assimilazione (qualitativa e quantitativa) dei rifiuti speciali non pericolosi ai rifiuti urbani. Cosa, tra l’altro, prevista dall’art. 3 del “Patto della Terra dei Fuochi”, sottoscritto anche dal Comune di Calvizzano.
“L’assimilazione mediante regolamento comunale dei rifiuti – scrive Califano nella missiva protocollata il 4 ottobre scorso – serve per dare la possibilità a tutte le utenze produttive di accedere regolarmente al servizio pubblico di raccolta, in luogo di provvedere, obbligatoriamente in proprio, all’avvio a smaltimento o recupero dei rifiuti prodotti, mediante convenzioni privatistiche con imprese abilitate alla gestione dei rifiuti speciali (tutti quelli diversi dai rifiuti urbani, ndr). Inoltre, la disciplina regolamentare produrrebbe indubbi benefici sociali, economici e ambientali per lo stesso ente locale, poiché, la congrua riduzione dei costi delle imprese, realizzata mediante il conferimento dei propri rifiuti al servizio pubblico, costituisce un importante deterrente contro i depositi incontrollati e le discariche abusive di rifiuti, con grave danno del nostro territorio”.
Per l’Aicast, inoltre, alla luce anche del fatto che dal primo gennaio 2014 andrà in vigore il nuovo tributo sui servizi comunali, denominato TRISE, ma anche per altri fattori chiariti nella lettera protocollata il 25 ottobre scorso, ci sarebbero tutte le condizioni per poter applicare, anche quest’anno, gli stessi criteri già applicati nel 2012, ad esempio in regime di Tarsu. In questo modo l’ultima rata, la cui scadenza a Calvizzano è stata stabilita  per il 30 novembre, sarebbe molto più leggera sia per gli esercizi commerciali che per le utenze domestiche. L’organizzazione datoriale, inoltre, per gli anni successivi, per ridurre la tassa, suggerisce di incidere sulla spesa del servizio eliminando, per esempio, la raccolta Domenicale, in modo da ottenere un vantaggio economico del 25%. 
La si può chiamare TARSU, TIA o TARES per noi è sempre “A   T A S S   RA   M U N N E Z Z A”
Per completezza d’informazione, ma anche per l’esaustiva trattazione dell’argomento, proponiamo un articolo, a firma di Felice Califano, inviato al nostro blog.          
 Vediamo, nel rispetto del principio previsto dall’art. 14 della Direttiva Europea sui rifiuti n. 208/98 “chi inquina paga” e sulla base dei criteri determinati dal DPR 158/99, (Decreto Ronchi) il quale prevede che le tariffe sono commisurate alle quantità e qualità medie ordinarie di rifiuti prodotti per unità di superficie, in relazione agli usi ed alla tipologia di attività, in linea di massima, quali saranno le nuove tariffe con il TARES:                                     Per le utenze non domestiche (negozi ed attività produttive): 300% in più per ortofrutticoli pescherie, fiori e piante; 220% in più per ristoranti, trattorie, osterie, pizzerie, pub; 200% in più per mense, birrerie, amburgherie,, bar, caffetterie, pasticcerie; 130% in più per associazioni, supermercati, panificatori, macellerie; 50% in più per discoteche e nigt glub; 40% in più per edicole, farmacie,tabacchi, plurilicenze; 30% in più per carrozzerie, autofficine, elettrauto e… attenzione 60% in meno per banche, autorimesse e/o magazzini di deposito; 50% in meno per autosaloni, distributori di carburanti, impianti sportivi; a seguire con il 35% in meno alle attività industriali con capannoni di produzione, cinematografi, teatri; 15% in meno per negozi di filatelia, tende, tessuti, alberghi senza ristoranti, case di cura e di riposo, tipografie, cornici,laboratori odontotecnici ed in fine sempre in meno però solo il 10% per beni durevoli, uffici, agenzie,studi professionali, falegnamerie, idraulici, fabbri ed elettricisti. Praticamente sia per i beni non indispensabili alla sopravvivenza che per chi ha la possibilità di pagare (banche) sono previsti sconti anche significativi mentre per chi dovrà obbligatoriamente trasmettere sugli utenti finali le maggiori spese aumenti esponenziali (fruttivendoli, pescherie ecc. tutti beni di largo e generale consumo).                                                                                                                                                                                2)Per le utenze domestiche (l’abitazione dei cittadini), calcolando una superficie media di 100 metri quadrati, si prevede una riduzione del 20% per le famiglie con un solo componente; una maggiorazione del 25% per 2 componenti, una maggiorazione del 35% per 3 componenti, una maggiorazione del 50% per 4 componenti, una maggiorazione dell’ 85% per 5 componenti ed infine una maggiorazione mq) a copertura dei costi relativi ai servizi del 110% per 6 o più componenti.  Inoltre per un immobile di 100 mq occorre considerare un incremento di € 30 (0,30 a mq.) per i servizi indivisibili.                                                                                                     Sull’argomento è intervenuto Felice Califano, Presidente provinciale dell’AICAST Imprese Italia                                                                                                                  Affrontare il tema della differenziata e quello della Tares insieme, partendo dalla imprese, ma con risparmi per tutti i cittadini. E’ questo l’approccio proposto dal Presidente che, su questo tema, ha inviato due lettere al  Sindaco del Comune di Calvizzano. Il Consiglio Comunale dovrà varare un regolamento per l’applicazione della Tares, stabilendo i criteri di calcolo della tassa. Secondo Califano, sarebbe opportuno introdurre agevolazioni per le imprese, soprattutto per gli esercizi commerciali, legate a comportamenti virtuosi che puntino a far crescere la percentuale di raccolta differenziata ed a far diminuire la quantità di rifiuti che il pubblico deve raccogliere. Il ragionamento è semplice: “Circa il 50% dei rifiuti è prodotto dalle imprese, quindi, invece di cercare di incidere con soluzioni anche costose sulla raccolta differenziata dei privati, sarebbe più opportuno cominciare dalle imprese, dove i rifiuti, per larga parte, già sono differenziati”, afferma. “Se il tipografo produce soprattutto carta, il fruttivendolo quasi solo umido, così come gran parte dei rifiuti dei bar sono bottiglie di vetro e lattine, solo per fare qualche esempio”, spiega Califano che propone l’utilizzo di una frazione dell’ isole ecologiche dedicata alle imprese con un sistema digitale di tracciabilità che consente di calcolare quanto materiale differenziato conferisce una ditta in questi punti nel corso di un anno, il tutto legato a bonus che determinino un risparmio sulla Tares che l’impresa dovrebbe pagare. “Le tariffe di cui si sente parlare, se venissero semplicemente applicate – afferma il presidente dell’Aicast, - porterebbero alla chiusura di tantissimi esercizi commerciali o ad un aumento dei prezzi delle merci che penalizzerebbe i consumatori. Se si prevedesse, invece, la possibilità di scomputare da quella tassa tutti i rifiuti che le aziende conferiscono nelle isole ecologiche o a ditta specializzata autorizzata, allora i negozianti potrebbero essere incentivati a fare la raccolta differenziata, che potrebbe raggiungere ben presto percentuali elevate”. Una cosa che, tra l’altro, porterebbe dei benefici non solo alle imprese, ma anche a tutti gli altri cittadini. “La legge – sottolinea Califano – prevede che gli introiti che derivano dalla vendita dei materiali differenziati, detratti dalle spese, devono essere utilizzati per la riduzione della Tares alle famiglie. Il problema, quindi, per il numero uno dell’Aicast non è la Tares in sé ma “se si applicano o meno in maniera corretta, attraverso il regolamento comunale, quelle agevolazioni, riduzioni ed esenzioni che la stessa legge prevede, proprio per premiare comportamenti virtuosi”. Per facilitare questo percorso, inoltre, Califano afferma che l’Aicast ha garantito alle Amministrazioni la massima collaborazione “anche per il disbrigo delle pratiche di finanziamenti europei, statali e regionali finalizzati alla apertura o all’ammodernamento delle isole ecologiche rivolte ad un miglioramento del servizio di raccolta e ad un risparmio per tutte le imprese e i cittadini a.” L’Aicast, con le due sua nota, ha chiesto al Comune di Calvizzano di fare molta attenzione nella stesura del regolamento tares e di prevedere l’assimilazione dei rifiuti speciali delle imprese per qualità e quantità elemento indispensabile per Calvizzano per accedere anche ai contributi per le bonifiche (art. 3 patto della terra dei fuochi). E’ stato chiesto inoltre al Comune di Calvizzano di applicare il massimo degli sconti e delle agevolazioni previsti dalla legge e di riproporre per il 2013 le tariffe Tarsu pagate nel 2012 il linea con quanto stabilito dall’art. 5 del D.L. 102 del 31/08/2013, per evitare una inutile confusione per l’anno in corso considerato anche che la tares cesserà di esistere il 31/12/2013 e che i principi ispiratori della nuova tassa “TARI” in vigore dal 1 Gennaio 2014 sono uguali a quelli della vecchia tarsu . Riteniamo di avere diritto ad un servizio almeno funzionante altrimenti potremmo provvedere, in linea con la Sentenza della Corte Costituzionale del 2008 con la quale è stato sancito il principio che il pagamento della quota di tariffa per una prestazione è dovuto solo in presenza di un servizio efficiente e funzionante, principio riportato nel comma 20 dell’art. 14 del Dl 201/2011 che prevede: <Il tributo è dovuto nella misura massima del 20 per cento della tariffa, in caso di mancato svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti, ovvero di effettuazione dello stesso in grave violazione della disciplina di riferimento, nonché di interruzione del servizio per motivi sindacali o per imprevedibili impedimenti organizzativi che abbiano determinato una situazione riconosciuta dall'autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all'ambiente>. Per cui ci permettiamo di suggerire agli Operatori di non abbassare la guardia e di partecipare al Consiglio comunale che approverà il regolamento tares, perché lì si stabiliranno …le tariffe… e potranno rendersi personalmente conto di chi effettivamente ha a cuore i loro interessi e quelli del. paese. 
                                                              


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