Bollette acqua,
qualcosa non quadra? Sorge, infatti, il dubbio se sia giusto o meno pagare
buona parte della “Quota fissa” che ammonta a 15,40 euro annui, e che l’utente
paga trimestralmente, in rapporto ai giorni di consumo. Questa voce comprende,
come è scritto nella parte sinistra della bolletta, “la spesa di manutenzione
del contatore, la spesa per le stampe e recapito bollette ed il nolo del
contatore”.
Ma nell’analisi dei
costi (dalla quale si evince la cifra posta a base d’asta) che si desume dal capitolato
d’appalto, la voce stampa e recapito bollette è quantificata in 32mila euro, il
che significherebbe che la ditta vincitrice dell’appalto, nel compenso (399.120
euro annui più iva) che percepisce dal Comune è indennizzata anche per questi
servizi, pagati, poi, dall’utenza attraverso la tariffa (0,50 euro al metro
cubo). Se il nostro ragionamento, dunque, non fa una piega, sorge spontanea la
domanda: perché far pagare ai contribuenti due volte la stessa prestazione? Sarebbe
auspicabile, dunque, che l’amministrazione facesse chiarezza su questa
questione, ma anche che i partiti e le associazioni, specialmente quelle a
tutela dei consumatori, approfondissero meglio la problematica per far capire
bene ai cittadini come stanno le cose.
Tariffe acqua, stangata
rimandata?
In
questi giorni sono arrivate nelle case dei contribuenti due bollette
dell’acqua, riferite ai consumi 2013 (periodo aprile-maggio-giugno; periodo
luglio-agosto-settembre, la prima pagabile entro il 15 ottobre, la seconda
entro il 15 novembre), ma non c’è stata la temuta stangata. La tariffa applicata,
infatti, è la stessa dell’anno scorso, cioè 0,50 euro a metro cubo, anziché
0,90 centesimi, come previsto, dalla delibera commissariale n° 22 del 20 maggio
2013. Come mai? E’ stato annullato in autotutela l’atto commissariale e
prodotta una nuova delibera (questa volta di giunta) nella quale si dà un nuovo
indirizzo alla parte gestionale, cioè il ricalcolo della tariffa? Oppure
la stangata arriverà con la quarta bolletta, dove, tra l’altro, è previsto
anche il conguaglio? La cosa certa è che la tariffa va ricalcolata, poiché,
come abbiamo più volte fatto presente, non è giusto caricare sugli utenti
l’intero costo (456 mila euro) dell’acquisto dell’acqua presso l’ENI
acqua Campania (l’ente fornitore), poiché bisogna, per legge, tener conto anche
di una percentuale (mediamente intorno al 30% che va a carico del bilancio
comunale) tra acqua dispersa nel sottosuolo e quella che viene consumata per
usi pubblici.
Come
andrà a finire?