Trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà: un iter invocato dagli interessati per diventare pieni proprietari delle loro abitazioni
L’l’iter della trasformazione del diritto di superficie in
diritto di proprietà è stato già portato a termine, con successo, in diverse
zone d’Italia; dalle nostre parti lo ha fatto Villaricca e lo farà pure Marano
se dovesse vincere il centro sinistra, poiché il Partito democratico ha sposato
questa questione da diverso tempo, tant’è che l’ ha pure inserita nel programma
elettorale. Noi, come blog, siamo stati
gli iniziatori di questa idea: abbiamo pure approntato un sondaggio tra coloro
che hanno acquistato casa in cooperativa con questa clausola, dal quale è
emerso che quasi tutti gli interpellati sarebbero disposti ad aderirvi, qualora
il Comune si decidesse ad avviare l’iter amministrativo e burocratico. Il
sindaco Granata ha sempre nicchiato su questa problematica, rimandandola a
tempi migliori. Come mai? Perché non ha mai spiegato agli interessati qual è il
vero ostacolo? Ricordiamo che l’intervento comporta diversi vantaggi sia per il
Comune sia per i proprietari, molti dei quali, con il vincolo del diritto di
superficie, hanno avuto grossa difficoltà nel vendere le loro case. Ma come
funziona?
Si tratta della possibilità, per chi ha acquistato casa in
cooperativa, di versare una somma variabile mediamente dai 3 ai 4 mila euro
(dipende dai millesimi) e diventare così proprietario dell’appartamento, di cui
formalmente non sono ancora proprietari ma concessionari; i soldi andrebbero al
Comune, che al momento dispone di un diritto sulle case in cooperativa.
Il tutto si può fare grazie alla legge 448/1998, che
stabilisce, all’art. 31, che i Comuni possano cedere in proprietà le aree
comprese all’interno dei Piani di Edilizia Economica e Popolare che sono state
assegnate in diritto di superficie. Perché conviene la trasformazione del
diritto di superficie in diritto di proprietà? Perché di fatto il
“proprietario” di casa in cooperativa Peep è, in realtà, proprietario non
dell’immobile, ma di una concessione sul terreno che scade dopo 99 anni. In
teoria, decorso questo tempo, il terreno e l’abitazione in questione
tornerebbero, come proprietà, al Comune. Questo comporta che l’alloggio ha un
valore di mercato più basso, man mano che passa il tempo. Acquistando il
diritto di proprietà, invece, la casa diventa libera da qualunque peso, il
valore cresce nel tempo e l’immobile viene lasciato in eredità alle generazioni
successive. Inoltre, si sono verificati casi in cui, per l’esistenza di questo
vincolo, la banca non ha concesso il mutuo al potenziale compratore.