I fondi europei sono stati la panacea per diversi Comuni della provincia di
Napoli. Grazie a questa forma di finanziamento, diverse città hanno cambiato
totalmente il loro volto. Calvizzano, nel corso degli anni, è riuscita ad
agganciarsi a finanziamenti solo per due opere: il rifacimento di buona parte
delle fogne cittadine e la realizzazione del quarto lotto della rete idrica (vale
a dire la costruzione di un impianto finalizzato ad aumentare la pressione
dell’acqua in città, in pratica il cosiddetto fungo). I lavori sono iniziati da
più di due anni, ma si sono fermati già da un bel po’. Per quale motivo? Per
incapacità politico-amministrativa del vecchio esecutivo? Perché il ribasso di
gara è stato tropo alto e adesso le ditte “tirerebbero calci”, in quanto non ce
la farebbero più a reggere i costi? Per lentezza burocratica? Le nostre sono
solo ipotesi, visto che è difficile interloquire sia con i Commissari che con
il responsabile dell’ufficio tecnico. Cose che accadono solo a Calvizzano.
Eppure c’è un sito istituzionale, attraverso il quale si potrebbe ufficialmente
informare la città su questo e altri argomenti: perché l’utile e innovativo
mezzo telematico viene poco o per niente utilizzato per diffondere notizie
utili alla collettività? Se Granata avesse continuato il suo mandato
amministrativo, le cose sarebbero andate diversamente? Ricordiamo, per
un’ennesima volta, che entrambe le opere
sono finanziate con i fondi europei, previsti per le infrastrutture. La gara
per il rifacimento della rete idrica se l’è aggiudicata la ditta Andreozzi
Nicola di Casoria, che ha praticato un ribasso del 41,425% sull’importo a base
d’asta di circa un milione e 200mila euro. L’altro appalto lo ha vinto la
Società Cooperative Tecno-appalti di Napoli, che ha praticato un ribasso del
48,144 per cento sull’importo a base d’asta di circa 2milioni e 700mila.
Una parte dei soldi del Parco progetti, come hanno sempre detto al Comune,
sarebbero dovuti servire anche a riparare il collettore fognario regionale
proveniente da via Sconditi di Marano e transitante sotto via Baracca. Il
collettore ha una copiosa perdita che provoca infiltrazioni sotto il manto
stradale, perciò, da circa tre anni, è stata chiusa via Ritiro.
“Nonostante le nostre
pressanti richieste – affermò al nostro blog, a luglio 2011, l’assessore ai
Lavori pubblici dell’epoca, Luciano Borrelli – la Regione non si è curata di
ripararlo. Comunque provvederemo noi. Abbiamo fatto già predisporre una perizia
di variante tecnica al progetto della rete fognaria che è in corso di esame al
settore acqua della Regione Campania”.
Questa perizia è
pronta? La città ha il diritto di conoscere la verità e il Comune il dovere di
informare.