La cosa grave del nostro paese, che ne avvalora il grado di arretratezza
culturale, politica e sociale, è che, da vent’anni a questa parte, si parla
sempre degli stessi candidati sindaco: Salatiello, Pirozzi, Granata, con tutto
il rispetto per le persone sulle quali, dal punto di vista umano, nulla da
eccepire. Si tratta, però, di un segnale inquietante, perché sta a dimostrare
che i “partiti”, non sono riusciti a creare una nuova classe dirigente, su cui
puntare, in alternativa ai tre politici prima menzionati. Neanche la società civile è riuscita a
sfornare nuovi personaggi, in grado di portare idee nuove per il riscatto di
Calvizzano. Intanto, i cittadini hanno continuato a premiare i soliti portatori
di voti che non vogliono proprio appendere, per usare una metafora calcistica,
le scarpette al chiodo. In queste ultime
settimane, sono apparsi sui muri della città due manifesti: uno anonimo e
l’altro firmato dal maresciallo dei carabinieri in pensione, Lorenzo Grasso, presidente
della sezione locale dell’Associazione Nazionale Carabinieri e rappresentante
del Movimento neo borbonico “Sud libero per la nazione Due Sicilie”. In quello
anonimo, è emersa unicamente la rabbia di chi
avrebbe voluto dare un contributo allo sviluppo del paese, seppure in
ambito sportivo, ma che avrebbe trovato ostacoli insormontabili sotto tutti i
punti di vista. Ma perché non si è firmato? Nel secondo, il maresciallo Grasso
si scaglia contro gli amministratori degli ultimi vent’anni, poiché non
avrebbero prodotto nulla di buono per la città. Perché è uscito allo scoperto solo adesso?
Dulcis in fundo, il nuovo che avanzerebbe. Da tempo si vocifera di una discesa
nell’agone elettorale, addirittura da probabile candidato sindaco, del giovane
Biagio Sequino. L’appellativo “giovane” mi sta anche bene, ma le idee
rivoluzionarie e innovative dove sono? Nella speranza che questo articolo non
venga letto e commentato solo dagli “addetti ai lavori”, incominciamo a
domandarci di cosa veramente ha bisogno Calvizzano. Di una rivoluzione
copernicana, che metta al centro unicamente la buona gestione della cosa pubblica
e allontani coloro che vogliono ancora
contribuire ad alimentare le sacche degli interessi personali e del malaffare.
Pasquale Rosiello