Presentazione del libro con polemica




Il volantino fatto circolare per pubblicizzare la presentazione del libro del giovane Raffaele Sivolella, “Il Buio nell’anima”, ha creato non poche polemiche. Si tratta di un foglio formato A4, dove sono indicati i nomi dei partecipanti all’evento, che si svolgerà, martedì prossimo, alle ore 18.00, nell’aula consiliare, tra cui figurano anche quelli del presidente della Pro loco locale, Francesco Ferrillo, e del presidente del movimento politico Rinascita calvizzanese, Biagio Coppola. Non compaiono, dunque, i nomi del sindaco e del delegato alla cultura, Pasquale Napolano:  questo particolare avrebbe fatto scatenare un mare di discussioni. Tra l’altro, sia la Pro Loco che Rinascita calvizzanese avrebbero poco a che vedere con l’appuntamento letterario, essendo stato organizzato dall’Associazione Amici del libro e della musica, in collaborazione con la New Umor Sound e la libreria Gagliardi.
“Tutti quelli che propongono manifestazioni culturali di qualsiasi tipo sul nostro territorio – afferma Napolano –  sono sempre bene accetti, e noi, come istituzione, non ci tireremo mai indietro nel dare una mano. Quando,  però,  si vogliono in maniera capziosa, tramutare gli eventi, da culturali in politici, allora non siamo disposti a prestare il fianco a nessuno”.
Al di là delle polemiche sorte, si spera di registrare una presenza massiccia all’evento, in primis perché si parla poco di cultura nella nostra città, ma anche perché, un domani, potremmo essere noi protagonisti  della sfortunata esperienza capitata a Sivolella, raccontata magnificamente nel suo libro. 



L’ Associazione Amici del Libro e della Musica e l’Associazione New Umor Sound
Martedi 12 giugno alle ore 18.00
presso la Sala Consiliare del Comune di Calvizzano ( NA )
Presentano
Conversazioni Letterarie

IL BUIO NELL’ANIMA
Di Raffaele Sivolella
Edizioni Progetto Cultura
Introduce la Dott.ssa Enrica Romano
                                  Interverranno:
Francesco Ferrillo: Presidente Pro Loco Calvizzano
Biagio Coppola: Presidente Rinascita Calvizzanese Onlus
Dott. Biagio Sequino: Componente del Forum Provinciale della Gioventu’ della Provincia di Napoli
Sara’ presente L’autore


     Raccontare il male oscuro


“Si può raccontare il proprio vissuto? Anche quando si devono svelare le sofferenze dell’animo e la voglia di non vivere? Sì, non solo si può ma si deve”. Questa frase lapidaria, stampata in copertina appena sotto il titolo, annuncia che cosa il lettore troverà nel libro di Raffaele Sivolella, Il buio nell’anima (Edizioni Progetto cultura, pp.141, 12 euro). Un lungo diario dolente e rabbioso. Come la depressione. Raffaele è uno studente di medicina. Ha 25 anni, vive a Calvizzano, ha una passione per la scrittura creativa ed è uno degli allievi del laboratorio “La Linea scritta” della scrittrice napoletana Antonella Cilento. Dopo aver scritto alcuni racconti, partecipando a vari concorsi letterari, Sivolella, con “Il buio nell’anima”, si cimenta con una misura narrativa più lunga, e quindi più ambiziosa. Per farlo, sceglie una forma diaristica e una narrazione in prima persona, che rende una identificazione quasi perfetta tra il personaggio del suo libro e la sua persona. Del resto, l’autore stesso non parla di romanzo. Benchè siano presenti tutte le abilità della scrittura creativa (storia, evoluzione, dialoghi, azione), il libro aderisce alla tentazione, sempre presente nel lettore, di sovrapporre la fantasia alla realtà. Raffaele, e si capisce dalla prefazione del professor Enrico De Notaris, racconta cose che conosce e che ha vissuto lasciandosi, comunque, com’è giusto che sia in quello straordinario spazio aperto che è la narrativa, la libertà di dire e non dire, e dire quello che vuole. La storia è quella, in fondo semplice ma dolorosa, di un ragazzo che inciampa nella depressione. Non la malinconia ordinaria, che fa tanto poesia. Ma la depressione clinica, una malattia vera e insidiosa, che si allarga nella testa come una macchia d’olio e opprime i pensieri, le energie, l’idea stessa del futuro fino a contaminare la speranza, spezzarla in due, chiudere ogni strada, e lasciarti credere che sarà sempre così, che non potrà che essere così, che tanto vale, quindi, chiuderla qui. Il protagonista del libro cade per la seconda volta nella malattia, e la seconda è sempre più insidiosa. Perché arriva a tradimento, perché pensavi di aver archiviato tutto alla prima, perché ci contavi e ti senti sconfitto, perché alla seconda davvero pensi che poi ce ne saranno una terza, una quarta, e chissà quante altre ancora, e che non te ne libererai più. Sivolella racconta tutto ciò facendolo sentire ai lettori, portandoli dentro il dolore, la confusione, lo smarrimento. Ma poi si accende la speranza, comincia il percorso e si torna a credere. La vita si fa strada, come la primavera.
Fino a quando? Questa domanda resta irrisolta, come in tutti quelli che hanno provato a raccontare la depressione, da Vittorio Gassman a Giuseppe Berto, che con il suo “Male oscuro” ha disegnato forse l’immagine più vera di questa strisciante malattia la cui maledizione è quella di costringere chi ce l’ha ad una doppia condanna: il dolore di soffrirne, la colpa di averla. Raffaele Sivolella racconta in modo interessante una storia che, pubblicandola, ha voluto che fosse di tutti. Il suo libro è sicuramente riuscito e la sua scrittura – quando deciderà di cimentarsi in una nuova avventura, magari meno biografica e più aperta – gli darà altre soddisfazioni.
Il libro è possibile acquistarlo in qualsiasi libreria o contattando l’autore su facebook.



      

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