Un po’ di Storia di Calvizzano – Il Palazzo San Liguoro.


Un po’ di Storia di Calvizzano – Il Palazzo San Liguoro.
ingresso Palazzo San.Liguoro

Alla via Conte Mirabelli al civico 26, si apre un grande arco “Arco di San Liguoro” sul quale, da secoli, si può ammirare una pregiata mattonella in maiolica napoletana che raffigura l’immagine di San Gregorio Armeno.
L’appellativo San Gregorio, in napoletano arcaico è pronunciato “San Liguoro” oppure "San Ligorio”, ma nella parlata calvizzanese assume una pronuncia ancora più deformata, ad esempio: “Sant’Lijolo”.
L’anno di edificazione di quest’antico palazzo rurale è incerta, ma è cosa certa che esso risale a molto prima del 1021, poiché a questa data è fatto risalire un antico documento, nel quale è attestato che, il monastero di San Gregorio Armeno in Napoli, aveva numerose proprietà nel territorio di Calvizzano. Nello stesso documento, si annovera che la Badessa del monastero di San Gregorio Armeno (quale “dominus” della masseria di San Liguoro in Calvizzano) aveva lo “Ius Pertinentia”, ovvero il diritto a ricevere dai coloni, due volte l’anno, una parte delle primizie prodotte nei terreni di Calvizzano.
“O’ palazzo e’ Sant’Lijolo” anticamente era molto più grande: l’ingresso era dato dall’attuale arco che sorge su via Conte Mirabelli (antica via dell’Olmo) ed abbracciava l’attuale fabbricato, l’aia, il cortile estendendosi fino all’omonima chiesa, sita a ridosso dell’attuale piazza Umberto I. Inoltre, al palazzo-masseria erano annessi molti ettari di terreno per la coltivazione e l’allevamento di animali. Oggi, dell’antica masseria è rimasto ben poco; Solo alcune abitazioni in fondo al cortile e il cellaio (scantinato) a confine con la proprietà Ruggiero sono di epoca. I restanti edifici nei secoli, sono stati totalmente trasformati.
Molto prima dell’anno 1000, sull’antica via dell’Olmo, quasi adiacente alla Chiazza della Chiesa (piazza Umberto I), era stata costruita attigua al palazzo-masseria, un’antica chiesetta dedicata a San Liguoro, questa era retta da un cappellano nominato dalla Badessa del monastero di San Gregorio Armeno in Napoli, il quale celebrava la messa una volta a settimana per le famiglie dei coloni della masseria.
In seguito all’abbattimento della chiesa della “SS. Annunziata”, resosi necessario per far posto alla costruzione della grande chiesa di Santa Maria delle Grazie, posta al centro del casale, per molti anni nella cappella di San Liguoro si conservò il Santissimo e si amministrarono tutti i sacramenti ai fedeli calvizzanesi.
L’ingresso dell’antica cappella di San Liguoro, era situato di fianco alla navata della Congrega dell’Assunta (oggi proprietà Palumbo). Sul davanti un piccolo atrio con portale d’entrata, immetteva in un unica navata (lunga 14 metri, larga circa 6 metri ed alta 6,40 metri). Il tetto, era coperto da tegole e sostenuto da travi ed architravi mentre,  il pavimento era lastricato in lapilli battuti. Sulla parete che guardava a mezzogiorno, si aprivano tre finestre lunghe e strette e su quella a settentrione ve ne erano quattro. In fondo alla cappella vi era una piccola tribuna con l’altare maggiore e sulla parete affrescata l’immagine della Vergine tra i santi. Un altro altare era situato all’ingresso eretto in onore di Sant’Antonio da Padova, demolito poi,  per ordine della Santa Visita dell’Arcivescovo Giacomo Cantelmo nel 1692. A sinistra dell’ingresso vi era un piccolo campanile, confinante con la chiesetta di San Cristoforo (già esistente nel 1542) situata dove vi è l’attuale abside e la sagrestia della Congrega dell’Assunta (edificata nel 1701).
La cappella di San Liguoro fu aperta al culto fino al 1819, e successivamente abbandonata, poiché gran parte del tetto era stato scoperto e le mura presentavano numerose crepe. Nel 1821, il Reverendo Giglio acquistò dalla duchessa di Verzino D. Luisa de Vera d’Aragona, l’ormai fatiscente cappella per 263 ducati. Non riuscendo a restaurarla, il 22 ottobre 1875 fu rivenduta ad Antonio Perillo, il quale provvide ad abbatterla per trasformarla in abitazione.
di Cristofaro Agliata


Interessamento dell’amministrazione 
L’amministrazione Granata ha rivolto particolare attenzione verso questo storico palazzo: sarebbe interessata, infatti, a comprare un manufatto, con annesso giardino, posto all’interno del complesso, per realizzarvi un centro sociale polifunzionale. In futuro, invece, a Puc approvato, sempre nelle intenzioni dell’attuale amministrazione, l’area interna potrebbe essere riqualificata urbanisticamente, per poi costruirvi, in futuro,  un parcheggio pubblico. Non a caso, nell’ultimo piano triennale delle opere pubbliche, in un apposito capitolo, sono stati previsti interventi da  un milione di euro a favore del Palazzo San Liguoro. Il problema, però, è dove reperire questi soldi.
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