Sono più di venti
giorni che i cinque componenti del gruppo del presidente del consiglio comunale
Giuseppe Salatiello chiedono al sindaco l’azzeramento della giunta e il
riequilibrio degli incarichi amministrativi, ma non vengono ascoltati. Allora è scattata immediata
l’ultima missiva, protocollata il 12 aprile: una sorta di ultimatum nel quale
si comunica al sindaco e al segretario generale che “qualora la loro istanza
non fosse accolta positivamente entro cinque giorni, i cinque consiglieri
(Cristofaro Agliata, Antonio Di Rosa, Antonio Mauriello, Giuseppe Salatiello,
Giuseppe Scimia), non sentendosi rappresentati dall’attuale esecutivo, si
riterranno liberi da vincoli di maggioranza e dagli incarichi ricoperti,
valutando, per ogni singolo provvedimento proposto dall’amministrazione, di
approvarlo o di rigettarlo”.
Insomma, i cinque
dissidenti di maggioranza fanno sul serio: allora perché il sindaco si ostina a
non prendere in considerazione le loro richieste?
“Richiese legittime
sotto ogni punto di vista – afferma l’assessore ai Servizi sociali Cristofaro
Agliata, fan sfegatato di Salatiello – poiché la politica si fa attraverso il
confronto. Abbiamo vicino a noi anche Antonio Ferrillo, il quale non ha gradito
il modo con cui è stato fatto fuori: ha saputo da altri che non rivestiva più
le cariche di assessore e di vice sindaco”-
“Ma di quali
richieste parlano questi signori – sbotta l’ex assessore Pasquale Napolano,
fedelissimo del sindaco – Noi siamo sempre ben disposti a parlare di politica e
a confrontarci su tematiche amministrative, ma se qualcuno del fantomatico
gruppo vorrebbe giocare al rialzo con proposte indecenti, noi non ci stiamo.
Non è – si chiede Napolano – che a qualcuno starebbe stretto il fatto che
l’iter del Puc è quasi completato? ”.
A nostro avviso,
comunque, l’azzeramento va fatto. Tra
l’altro il riequilibrio degli incarichi non comporterebbe alcuna variazione
dell’attuale assetto amministrativo. Secondo il manuale Cencelli (nel caso specifico
un assessore ogni due consiglieri comunali), infatti, al gruppo del sindaco,
composto da otto elementi (Napolano, Francesco Agliata, Borrelli, Martiello,
Gianluca Ferrillo, De Rosa, Gala, Granata) competono quattro assessori, al
gruppo Antonio Ferrillo- Vellecco, un assessore e al gruppo dei cinque, due
assessori. Occorre, invece, tolleranza zero verso ipotetiche forme di “banditismo politico”. Pertanto, qualora
il sindaco fosse a conoscenza di eventuali richieste spudorate da parte di
qualche consigliere di maggioranza, ha il dovere sacrosanto di denunciarle alla
pubblica opinione, anche a costo, poi, di rimetterci la poltrona di Primo
cittadino.