Al
comune ancora non si decidono a designare il vincitore dell’ appalto per la
gestione del campo sportivo “Italia” di via Caduti di Superga, nonostante sia
trascorso un mese e mezzo dall’apertura delle buste che è servita a individuare
i partecipanti ammessi alla gara. Cosa si aspetta? Nel frattempo perché non si
è provveduto alla proroga del contratto al vecchio gestore, visto che è già
scaduto da un bel po’?
Ricordiamo
che le uniche due associazioni che hanno risposto al bando per la gestione del
campo sportivo “Italia” di via Caduti di Superga, entrambe ammesse a
partecipare alla gara, sono l’A.S.D. Conte di Montecristo (con sede a
Calvizzano), presieduta dal giovane Antonio Di Luna e l’A.S.D. Calvizzano 1965
(con sede a Calvizzano), presieduta da Nino Gala (titolare della vecchia
concessione), entrambe risultate in regola con la documentazione. Le buste sono state aperte venerdì 27 gennaio
(intorno alle ore 11.30) dalla commissione di gara, composta da Giacinto
Trinchillo (presidente), dal responsabile dell’ufficio tecnico, Lorenzo Tammaro
e dal responsabile dell’ufficio personale, Franco Paolone. Adesso bisognerà
valutare sia le migliorie progettuali sia l’offerta economica. Vincerà chi avrà
totalizzato il punteggio maggiore. Ricordiamo che l’importo a base d’asta è
fissato in euro 15.120 annui, pari ad euro 1.260 mensili: saranno accettate
solo le offerte in aumento rispetto alla base d’asta.
Chi si aggiudicherà la gara dovrà farsi
carico di tutti gli oneri diretti e indiretti per la gestione degli impianti,
compreso le utenze, la manutenzione ordinaria e quant’altro necessario per il
corretto funzionamento degli impianti. Dovrà, inoltre, garantire l’incolumità
degli utenti e degli addetti, i livelli di comfort, di sicurezza e di igiene
necessari; garantire l’utilizzo dell’impianto a tutti i cittadini e le
associazioni sportive presenti sul territorio, alle istituzioni scolastiche che
ne facciano richiesta, l’accesso alla formazione e pratica sportiva gratuita,
in favore di soggetti provenienti da nuclei familiari in condizioni di grave
disagio economico o in favore di minori colpevoli di reati penali.