Verde cooperative e giardino Carandante: due battaglie di civiltà


       

La buona politica alla fine ha vinto, perché ha predominato l’interesse pubblico su quello privato. E’ quello che è emerso, a nostro avviso, dall’ultimo consiglio comunale, dove si sono discusse e votate le osservazioni al piano urbanistico. L’esempio eclatante è venuto dall’approvazione sia dell’osservazione presentata dai condomini di un parco, i quali chiedevano “che il Consiglio comunale prendesse in considerazione la possibilità di cambiare la destinazione d’uso di un appezzamento di terreno, ubicato davanti alle loro case, per renderlo verde attrezzato come, tra l’altro, era originariamente previsto nel piano di zona”, sia di quella presentata dall’ex sindaco Salatiello di rendere verde pubblico il giardino annesso a Palazzo Carandante. Ora i privati, sentitisi magari danneggiati dalle decisioni prese dal consiglio comunale, potrebbero fare tutti i ricorsi possibili e immaginabili, poiché è un loro sacrosanto e legittimo diritto; ricorsi che, in ogni caso, non andranno mai a cancellare il giusto principio sancito dalla politica nella serata del 3 novembre: quello di aver messo in primo piano, su alcune questioni, l’interesse pubblico.
Verde sulle cooperative. L’osservazione è stata votata da tutti i consiglieri della maggioranza, tranne, Antonio Martiello e Antonio Mauriello, che, al momento del voto, sono usciti dall’aula. La storia di quest’appezzamento di terreno l’abbiamo già pubblicata, per cui è inutile ripeterla. L’’area era stata destinata a “edilizia convenzionata a scopo residenziale”, nella proposta di piano urbanistico, approvata dalla giunta comunale in data 7- 10 -.2010 con delibera n° 63. “Una destinazione del tutto incomprensibile, è scritto nell’osservazione, in considerazione dell’alta densità abitativa della zona e della pressoché totale mancanza di verde pubblico e comunque di altre aree destinate a servizi. Inoltre, la creazione di ulteriori unità abitative in un’area già congestionata, avrebbe pregiudicato gravemente la vivibilità del quartiere.
Peraltro, stante le limitate dimensioni del terreno in questione, lo sfruttamento dell’area a fini edilizi avrebbe creato ulteriori problemi di circolazione, sosta e pregiudizio per la corretta areazione e luminosità per le costruzioni circostanti”.
Non ci si poteva rendere conto prima di queste cose? C’era bisogno di far presentare un’osservazione, delegando ad altri le responsabilità e sorvolare, forse ad arte, sulle proprie responsabilità politiche? Tra l’altro i redattori del piano hanno risposto che sicuramente una parte  dell’appezzamento in oggetto si poteva destinare ad attrezzature e parecchi esponenti della maggioranza erano orientati a seguire pedissequamente le indicazioni dei tecnici. Poi ci hanno ripensato e hanno votato per la destinazione dell’ intera area a verde attrezzata. Quale elemento di novità è subentrato per convincerli? Sarebbe interessante che lo stesso sindaco, abituato a scrivere frequentemente su questo blog, chiarisse la vicenda.
Giardino annesso a Palazzo Carandante. Nel corso degli anni, avrebbe subito tre cambiamenti diversi. Nella bozza dell’allora Piano regolatore prospettato da Salatiello, quell’area verde, a detta dell’ex sindaco, aveva avuto una destinazione tutta pubblica (Pirozzi, però, l’ha sempre smentito, asserendo che era zona B, quindi edificabile); nella proposta di Piano urbanistico targata Pirozzi, invece, era diventata tutto “verde privato vincolato”; Granata, poi, ha preferito una via intermedia, che molti hanno definito decisione pilatesca: metà pubblico e metà privato. Alla fine, sull’osservazione presentata da Salatiello, il sindaco e tanti che la pensavano allo stesso modo, si sono allineati e hanno votato a favore del totale verde pubblico. L’unico a non aver dato il suo assenso, perché al momento del voto è uscito dall’aula, è stato il dottor Gala. Politicamente, a nostro avviso, dopo le discussioni delle osservazioni, escono  vincenti: l’ex sindaco Salatiello che ha ottenuto il risultato di veder votato 4 su 5 delle sue proposte; Granata, perché, a parte le sue furberie politiche, ha visto aggiungere un altro importante tassello al mosaico Puc; sicuramente quei cittadini che, da sempre, stanno reclamando più vivibilità. 

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