Case, spazi pubblici e verde: nasce a Calvizzano un nuovo quartiere





Va avanti con celerità il progetto pubblico-privato che prevede la realizzazione di un complesso edilizio di alloggi sia residenziali sia di housing sociale, con la costruzione di strutture socio- sanitarie e socio-assistenziali e altre opere sia private (uffici commerciali) sia pubbliche (centro congressi, auditorium, biblioteca comunale). Il grande complesso sorgerà su un’area di circa 15mila metri quadrati, nei pressi dell’incrocio tra via Sandro Pertini e Viale della Resistenza, precisamente di fronte al bar Le Bistrot. Recentemente è stata approvata in giunta la manifestazione d’interesse di adesione al progetto da parte del Comune di Calvizzano: il prossimo tassello sarà aggiunto nel mese di settembre, quando avverrà la stipula dell’Accordo di Programma tra i soggetti interessati. Accordo finalizzato sia all’attuazione degli interventi sia alla definizione della variante urbanistica, necessaria per trasformare i terreni da agricoli in edificabili. Ma da chi è composta la rete dei soggetti partecipanti alla più grossa operazione pubblico-privata, finora mai realizzata nel Comune di Calvizzano? Gli attori pubblici sono la Regione e il Comune, mentre quelli privati sono l’Opera Pia Persico (proprietaria dei terreni) e l’Alisei, la cooperativa sociale alla quale la Regione ha affidato l’accompagnamento di tutti i progetti di autocostruzione che vengono realizzati in Campania.
Come andrà, invece, a svilupparsi l’intera area? E’ previsto un lotto di circa 4mila metri quadrati da utilizzare unicamente per interventi di edilizia convenzionata, vale a dire la costruzione di 20 villette bipiano (totale della superficie circa 107mq) con il sistema dell’autocostruzione. Questo innovativo modo prevede che i futuri proprietari s’impegnino a prestare la loro opera manuale per un numero prestabilito di ore, fino al completamento dell’abitazione; la peculiarità di questa formula consiste, quindi, nel fatto che a costruire sono gli stessi futuri proprietari, ovviamente prima formati e poi assistiti da personale della cooperativa Alisei. Stando alle prime stime, ogni appartamento dovrebbe costare poco più di 100mila euro.
Su un altro lotto, di circa 5mila metri quadrati, invece, insisteranno altre tre strutture: due saranno esclusivamente destinate a fini sanitari e assistenziali, mentre l’altra sarà adibita a residenze sociali (20 appartamenti). Queste tre strutture saranno realizzate dall’opera Pia Persico, che ne diventerà proprietario anche se, come è previsto nella convenzione, gli appartamenti li dovrà affittare a particolari categorie sociali (giovani coppie, anziani, immigrati, disoccupati, eccetera) e a determinate condizioni, stabilite dall’amministrazione comunale che curerà la pubblicazione sia di un apposito regolamento sia di un bando pubblico.
Un’altra area di 2.200 metri quadrati sarà adibita a parcheggio pubblico di circa 110 posti auto e sarà realizzato a spese della cooperativa Alisei.
Su un’altra area di poco più di 4mila metri quadrati, concessa a titolo gratuito dall’Opera Persico al Comune, sarà realizzato un complesso polivalente (centro congressi, auditorium, biblioteca, buvette) e un edificio multi piano (altezza max 15 metri) da adibire a uffici commerciali. Alla  realizzazione del complesso contribuirà il privato (al quale sarà concesso il terreno a prezzo agevolato) da reperire attraverso un bando pubblico il cui ristoro avverrà  sia dai proventi dei fitti degli sia dalla loro vendita. In cambio, però, il soggetto privato dovrà contribuire a realizzare la  struttura polivalente comunale. Insomma un vero e proprio project financing.
“Laddove i soldi del privato – afferma il sindaco – non dovessero essere sufficienti a completare la struttura polivalente, cercheremo di trovare altri canali di finanziamento. Valuteremo anche la possibilità di stipulare convenzioni con altre amministrazioni del comprensorio, che intendano avvalersi dell’uso della struttura”.
Insomma, si tratta di un’operazione di ingegneria amministrativa e sociale che, se dovesse andare a buon fine, potrebbe cambiare il volto della nostra città, ma, nel contempo, assicurerebbe, a determinate categorie svantaggiate, case a prezzi calmierati: nel contempo il comune diventerebbe proprietario di una grossa struttura, senza aver gravato sul proprio bilancio.         

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