Gli spioni non passano mai di moda. Cambiano i tempi,
cambiano le tecnologie, ma certe abitudini restano intatte. Oggi come ieri, ci
sono sempre quelli pronti a riferire ogni tuo passo pur di guadagnare il favore
del capo o un briciolo di attenzione.
Ci sono i doppiogiochisti, quelli che ti sorridono
davanti e ti pugnalano alle spalle. Sono già all’inferno, insieme agli spioni.
Poi ci sono i ruffiani palesi, quelli che “casualmente” ti
vedono parlare con qualcuno e corrono a raccontarlo. Sono i più subdoli:
ti chiamano per una scusa banale, poi con abilità ti spingono verso l’argomento
che gli interessa davvero. Registrano, annotano, riferiscono.
A me è capitato più volte. Ora li riconosco al volo e
li depisto senza fatica. Ma resta l’amaro in bocca: al peggio non c’è mai fine.
In un mondo che cambia, certe miserie restano sorprendentemente costanti.