Calvizzano, pista di atletica prevista nel terreno ora ripulito accanto allo Spazio Tennis”: il progetto dell’era Salatiello resta chiuso nei cassetti del Comune
Il progetto per la realizzazione di una pista di
atletica in via Aldo Moro, adiacente ai campi da tennis, è ufficialmente
tramontato. L’idea, avviata nel novembre del 2016 dall’ex amministrazione
guidata da Salatiello (ex sindaco, deceduto a luglio 2017), prevedeva la
nascita di un’area sportiva pubblica di circa 4mila metri quadrati, comprensiva
di pista e spazio polivalente, a servizio dell’Istituto comprensivo Marco Polo
e, auspicabilmente, anche della cittadinanza nelle ore extrascolastiche.
All’epoca, furono reperite le risorse finanziarie necessarie (circa 392mila euro), provenienti da fondi comunali e residui di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto esecutivo fu affidato all’ingegnere Nicola Coseglia per un importo di 5mila300 euro (incluso iva e cassa previdenziale), tramite incarico diretto, regolarmente previsto dal nuovo codice degli appalti (Dlgs 50/2016). Era la prima opera pubblica ex novo dell’amministrazione Salatiello.
L’opera avrebbe dovuto vedere la luce tra ottobre e
dicembre 2017, secondo quanto riportato nel piano triennale delle opere
pubbliche dell’epoca. L’iter sembrava ben avviato: era stato definito anche
l’accordo per l’esproprio dell’area al prezzo di 268mila euro, stimato
dall’Agenzia delle Entrate, evitando così i problemi riscontrati in passato con
altri interventi, come quello della Villa comunale di via Nenni.
Eppure, il progetto è rimasto nei cassetti del Comune per oltre cinque anni, senza mai arrivare alla fase esecutiva. Oggi non serve più. L’attuale amministrazione ha deciso di cambiare rotta: l’area è destinata ad accogliere campi da padel, in linea con nuove priorità politiche e sportive.
Una scelta che segna la chiusura definitiva di un capitolo e che, inevitabilmente, solleva interrogativi sull’opportunità di accantonare un progetto già pronto e finanziato, con tutti i costi sostenuti, compresa la progettazione. La pista di atletica resta così solo sulla carta, testimonianza di un’idea di città che non ha trovato continuità amministrativa.