Marano, il sindaco chiarisce sulla gestione dei beni confiscati: “opportunità per la comunità, non problemi da ereditare”
Attraverso un post sulla sua pagina Facebook, il
sindaco di Marano ha fatto chiarezza sulla posizione dell’amministrazione
comunale in merito ai beni confiscati alla criminalità organizzata, spiegando
le motivazioni che hanno portato a non manifestare interesse per alcuni
immobili.
“La nostra amministrazione – afferma il sindaco – è
quella che in assoluto sta affidando il maggior numero di beni confiscati ad
enti pubblici, organizzazioni del terzo settore e anche a privati. I beni
confiscati devono rappresentare un’opportunità per la nostra comunità, non un
problema da gestire”.
Durante l’ultima conferenza dei servizi, tenutasi in
Prefettura il 3 luglio scorso, al Comune di Marano sono stati proposti 26 beni.
L’amministrazione ha manifestato interesse solo per quattro di questi,
motivando dettagliatamente la scelta.
In particolare, su 14 appartamenti l’amministrazione
non ha avanzato richiesta a causa della loro ubicazione su terreni ad alto
rischio frane, trattandosi inoltre di costruzioni abusive. “Un edificio già in
nostro possesso nella stessa zona – ha spiegato il sindaco – dovrà essere
demolito a spese del Comune per via di un cedimento”.
Per quanto riguarda la ex Locanda Grifone, in via Pio
La Torre, l’amministrazione ha chiesto che l’Agenzia per i Beni Confiscati
(ANBSC) si occupi della bonifica dei suoli, interessati in passato da un
incendio, evitando così un ulteriore aggravio economico per le casse comunali.
Infine, per gli altri beni proposti, il Comune ha
richiesto chiarimenti all’ANBSC: i dati catastali forniti non corrispondono a
quanto riscontrato durante i sopralluoghi. “Saremmo interessati – conclude il
sindaco – ma solo se viene chiarito con precisione quale sia l’effettivo
oggetto della confisca e quindi quali beni verrebbero acquisiti al patrimonio
comunale”.